Secondo i docenti precari, i bandi per il concorso scuola 2016avrebbero scoperchiato il vaso di Pandora della Scuola italiana: la decisione del ministro Giannini e del premier Renzi di selezionare nuovamente il personale (per i diretti interessati, si tratta di un bellum omnium contra omnes) avrebbe messo in luce tutte le contraddizioni del sistema italiano dell'istruzione. Anni e decenni di cattive riforme e di malapolitica avrebbero prodotto la situazione attuale e a farne le spese sarebbe una generazione di giovani (e meno giovani) docenti, preparati e selezionati, dei quali soltanto un terzo potrà raggiungere finalmente la stabilizzazione.

Una docente precaria ha deciso di inviare una lettera a un noto sito di settore e di raccontare la sua storia.

La storia della docente

La docente precaria ha deciso di scrivere non tanto per ricordare tutte le motivazioni già ampiamente espresse da altri colleghi sulle contraddizioni del concorso scuola 2016, ma semplicemente per raccontare una storia e per mostrare al ministro Giannini e al premier Renzi che dietro la parola 'insegnanti' ci sono delle 'persone' che hanno fatto sacrifici e che rischiano di trovarsi senza più nulla tra le mani. La docente è un'abilitata TFA del II ciclo e ciò che maggiormente procura rabbia riguarda la sua maternità negata: per preparare il concorso del TFA e per seguire i corsi (con frequenza obbligatoria) ha dovuto rinunciare a un suo diritto fondamentale, un diritto che dovrebbe essere salvaguardato in ogni donna, il diritto alla maternità.

Stare fuori casa per otto ore al giorno e per cinque giorni alla settimana ha significato perdere tutto il tempo della prima crescita della sua secondogenita, tempo che non potrà recuperare. 'Umiliata, offesa e derubata' così dice di sentirsi la docente.

I sacrifici fatti, la maternità negata e la sofferenza che ha portato con sé sono valsi 5 punti (quelli assegnati al TFA) su una graduatoria che ne assegnerà 100: la docente parla di 'disumanizzazione' della politica e chiude la sua missiva chiedendo che la 'Buona scuola' tiri fuori finalmente un poì di 'Buon senso'. Per aggiornamenti sulle questioni e le notizie scolastiche, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.