«Onestà, onestà» è stato il grido della folla al passaggio del feretro di Gianroberto Casaleggio, le cui esequie si sono celebrate ieri alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Una cerimonia strettamente privata: sul portone al mattino si leggevano due cartelli che ricordavano che telecamere e telefoni cellulari non sarebbero stati ammessi. All'interno hanno potuto partecipare alla cerimonia un gruppo ristretto di familiari, amici ed esponenti politici.Toccanti le parole del figlio più piccolo, Francesco: «Ciao papà ci manchi molto.
Non puoi tornare?». Ovviamente più lucide, ma non meno sentite quelle del figlio maggiore Davide: «Era un audace. Aveva l'audacia di vedere il futuro prima degli altri e di crederci chi condivideva il suo sogno a perseguirlo». All'esterno, una piazza gremita, commossa e vogliosa di proseguire il cammino intrapreso dal guru, l'ispiratore del M5S. I membri del direttorio, che hanno brindato al termine della cerimonia,«così come avrebbe voluto Gianroberto», sono stati sopraffatti dai messaggi di sostegno: «Non cambiate, tenete duro!». Al termine della cerimonia, sul blog di Grillo è comparso un lungo post dal titolo #graziegianroberto, in cui il manager veniva ricordato come "un francescano che amava gli animali e la natura, un uomo semplice e disinteressato con una cultura straordinaria e un profondo senso dell’umorismo.
Un manager, un padre, un marito, un mentore, un attivista. Per me un amico".
Le polemiche
Ma non sono mancate le polemiche: fischi sono arrivati all'indirizzo di alcuni esponenti dem, tra cui Lorenzo Guerini ed Emanuele Fiano.
«Una lezione di rispetto e civiltà anche per coloro che fischiano» ha twittato, da lontano, il deputato Andrea Romano. L'interessato Guerini, invece, ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Per quanto mi riguarda non è successo nulla. Una cosa è il confronto tra avversari politici. Altra cosa è il cordoglio che abbiamo voluto esprimere». Un messaggio di unità che pochi in piazza avrebbero sottoscritto.