Sull'importanza per l'essere umano di iniziare a ragionare come specie e non solo come individuo, José Pepe Mujica, in un suo discorso alle Nazioni unite nel 2013, ha affermato che "la sfiducia all’orizzonte ci spinge a lottare per un governo mondiale che incominci a dominare la nostra storia superando passo per passo le minacce alla vita. Le specie in quanto tali meritano un governo a favore dell’umanità, che superi l’individualismo, che segua il cammino della Scienza e non quello del guadagno immediato che ci sta governando e affogando!
- e ha continuato - è possibile vincere l’indigenza nel pianeta, è possibile creare stabilità. Sarà possibile per le generazioni future, se riescono a ragionare come specie e non solo come individui. Ma affinché questo sogno si realizzi, dobbiamo imparare a governarci o soccomberemo. Soccomberemo". L'ha ripetuto due volte.
La relazione tra l’attuale guerra di mercato e l'estinzione della nostra specie è molto più radicata di quanto si possa immaginare.
Noi continuiamo a credere che combattendo altri esseri umani riusciremo ad ottenere uno stato di pace e di prosperità, ma ci sbagliamo. Come dice Mujica, soccomberemo a causa della nostra stessa sete di potere. Dobbiamo chiederci piuttosto da quale seme nascono gli attuali conflitti, quali sono le condizioni favorevoli a farli attecchire.
Noam Chomsky, in un articolo pubblicato sull'Internazionale del 12 settembre 2014, scriveva: "I dinosauri si sono estinti 65 milioni di anni fa a causa di un asteroide; oggi l'asteroide siamo noi stessi!" La causa del male che ci sta distruggendo, dunque, non sono le bombe, né gli ordigni esplosivi dei kamikaze, ma siamo proprio noi, incapaci di governare la nostra stessa civiltà.
Bernie Sanders candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali statunitensi, in una conferenza nel New Hampshire, ha detto che “l’unica salvezza per l’umanità è un graduale abbandono di un sistema energetico basato sugli idrocarburi – e ha aggiunto - sappiamo quello che c’è da fare per fermare il cambiamento climatico, ora è arrivato il momento di farlo”.
Ma cosa hanno intenzione di fare nel concreto i nostri capi di stato? A quante altre morti inutili di civili innocenti dovremo assistere, infervorando l'odio che è stato così magistralmente ricreato tra i popoli, prima dalle religioni, poi dalle politiche di consumo e infine dalle potenti industrie internazionali che controllano il mercato?
Forse i politici e i pontefici continueranno a compiangere le vittime e a parlare della guerra senza parlare delle sue cause. O forse eravamo già in guerra, ma contro noi stessi, da quando è incominciato il cosiddetto "progresso", da quando, cioè, abbiamo iniziato a fondare il nostro sviluppo sugli interessi di pochi individui e non della nostra specie?