Se non facesse sbellicare dalle risate, ci sarebbe da piangere. Fa pena vedere la capitale, la città più bella del mondo, affidata ad un sindaco incapace di formare una giunta. Proprio nel centesimo giorno, come se la Raggi volesse celebrarne la ricorrenza, arriva l'errore clamoroso. La giunta approva una delibera concernente la proroga della sperimentazione del servizio car-sharing della capitale.
Fin qui tutto bene, scelta giusta, nel solco delle precedenti amministrazioni. Dov'è l'errore?
Nella delibera, Virginia Raggi si è dimenticata di inserire la flotta minima per i gestori. Praticamente viene meno il numero minimo (e massimo) di vetture richieste per poter operare nell'esercizio del noleggio di vetture. Insomma, mentre la delibera 9 del gennaio 2014 della giunta Marino prevedeva, per l'esercizio dell'attività di car-sharing, un numero minimo di 250 vetture ed uno massimo di 600 per società, quindi gestendo e controllando il numero medio di vetture in transito nella Zona a Traffico Limitato, dal 9 settembre, grazie alla brillante idea della Raggi, la ZTL più grande d'Europa viene distrutta.
Vediamo perché.
Come ti demolisco la ZTL più grande d'Europa
Grazie alla nuova delibera, che ha "dimenticato" il paragrafo di Marino sul numero minimo e massimo di flotta, chiunque potrà passare dai varchi con la propria vettura e parcheggiarla in ZTL, iscrivendo la stessa ad una società, una coop o un'associazione temporanea d'impresa, al costo di 1200 euro annui, mentre il permesso ordinario contemplava una cifra di 600 euro maggiore, 1800. Così facendo, si permette la demolizione dell'idea stessa di Zona a Traffico Limitato, rendendola disponibile a chiunque.
Oggi, anche con la flotta di una sola macchina, si può circolare nella ZTL. Inevitabile che tutto questo, salvo ripensamenti auspicabili della giunta, possa portare alla rovina del centro storico, aprendola al traffico selvaggio e facendo così innalzare i livelli di smog nel centro stesso.
Dilettanti allo sbaraglio: 100 giorni e giunta ancora da formare
Il M5S sta cadendo sotto i colpi dell'amministrazione. Di Maio ha ricordato: "Roma è difficile da governare, serve tempo e pazienza". Ma non erano proprio loro a invocare le dimissioni di Ignazio Marino perché non riusciva a governare Roma? Se sputi in aria, ti ritorna in testa. Anzi, il povero Ignazio qualcosa l'aveva combinato (chiusura di Malagrotta, pulizia delle caditoie, rifacimento di qualche strada, delibera sul car sharing azzeccata). Virginia Raggi e la sua giunta monca hanno avallato 33 delibere, di cui 21 solo di nomina dei componenti della stessa. Inammissibile questo ritardo e le lotte interne sulla nomina dell'assessore al bilancio rendono difficile la formazione completa della giunta.
Hanno tagliato centinaia di corse dei bus, rendendo ancora più impraticabile lo spostamento con i mezzi per i romani.
Beppe Grillo, senza un ruolo istituzionale, ha deciso di dire no alle olimpiadi di Roma 2024. Dovrebbe decidere la Raggi, o meglio, i romani. Perché dobbiamo subire le decisioni esterne di uno pseudo-despota comico e condannato? Si sta perdendo il senso della realtà e della democrazia.
"Col tempo, ogni posizione tende ad essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel lavoro. Il lavoro è svolto da quei membri che non hanno raggiunto il proprio livello di incompetenza" (Corollari al principio di Peter).