A pubblicare queste dichiarazioni della Ministra Giannini è il noto quotidiano Avellinotoday.it sulle sue pagine tematiche dell’edizione online. Con calma flemmatica la prima inquilina di Viale Trastevere ribadisce l’estremo sforzo economico che il suo Dicastero ha prodotto per l’assunzione, nel 2015, di molti insegnanti precari, nonché ai costi sostenuti dal Governo Renzi per quanto riguarda la messa in sicurezza di molti edifici scolastici.
La cronaca smentisce glislogan di questo Governo
Per dire il vero la cronaca di questi giorni smentisce clamorosamente queste affermazioni altisonanti e piene di ottimismo propagandistico; i crolli dei soffitti e la chiusura forzosa di molti edifici scolastici parlano di una Scuola sempre più esanime e pronta al collasso.
Le contestazioni degli insegnanti sono appoggiate, in questi ultimi giorni, anche dalle proteste degli studenti, i quali, più dei primi, oggi si rendono conto che gli slogan e le belle parole degli esponenti politici di questo Governo rimangono tali, senza nessun riscontro per chi vive in prima persona il mondo della scuola.
Allontanamento volontario o deportazione?
Ritornando al primo argomento, cioè quello delle tante odiate deportazioni, la ministra Giannini dichiara quanto segue: “Meglio allontanarsi per un posto fisso che non da precari”. Il riferimento è rivolto alle nuove modalità di assunzione. Bisognerebbe ricordare, invece, le modalità ante 2015: una volta, prima dell’entrata in vigore della Buona Scuola, chi voleva entrare di ruolo in pochi anni poteva farlo benissimo!
Bastava aggiornare la propria presenza nelle GaE delle provincie settentrionali e, dopo qualche anno, il fatidico ruolo arrivava in un baleno. Un anno di problemi e subito di ritorno a casa. Quella procedura, permetteva al docente di scegliere intenzionalmente la nuova destinazione, in previsione di un posto assicurato per il proprio futuro.
La maggior parte di questi intrepidi insegnanti avevano in comune la giovane età e pochi anni di precariato alle spalle.
Prima del 2015, insomma, un vero e proprio esercito di insegnanti meridionali era alla ricerca di uno spiraglio per entrare nel settore scolastico dalla finestra laterale, per poi uscire immediatamente dalla porta principale.
Oggiil problema è un altro e a quanto pare l’insensibilità eil menefreghismo dei principali fautori della Legge 107/15 continuano a permanere. La deportazione è in atto e con l’attuale sistema normativo, nessun docente può escludere di essere deportato da un anonimo algoritmo in una località sconosciuta, provando le medesime sensazioni di frustrazione di molti colleghi che, in questo ultimo anno, stanno vivendo come un incubo.
La questione ‘sicurezza’ degli edifici scolastici: propaganda vscronaca
La Ministra Stefania Giannini, continuando la sua intervista su Avellinotoday.it, inizia un accalorato discorso all'insegna delle buone azioni messe in campo dal Governo di cui fa parte a proposito delle somme stanziate per la messa in sicurezza degli edifici scolastici italiani.
A questo punto, la Giannini inizia a sciorinare i soliti numeri: una spesa complessiva, a partire dal suo mandato, pari a sei miliardi e 690 milioni di euro; gli interventi iniziati e realizzati (o in corso di realizzazione attraverso il cosiddetto ASSE II) hanno interessato circa 13 mila edifici scolastici, a fronte di quaranta mila scuole in tutta Italia. La spesa parziale per tali interventi è stata di2 miliardi e 700 milioni. Intanto la cronaca dei giornali di questi giorni è piena di notizie che parlano di crolli quotidiani dei soffitti o parti di essi, gli stessi edifici scolastici menzionati dalla Giannini. Addirittura (la notizia è di oggi) si viene a saperechealcune ASLhanno preso la sconcertante decisione di chiudere le sedi scolastiche di alcune località italiane, perché ritenute inagibili e pericolose per la vita degli studenti. Eppure, questa è la Buona Scuola. Viene spontanea una domanda: non è forse solo Buona propaganda?