I dolori del giovane Werther è probabilmente il momento più alto dello Sturm und Drang, un movimento che unisce Illuminismo e Romanticismo in un momento storico che ha parecchi punti in comune con la situazione attuale: internazionalismo contro nazionalismo, laicismo contro religione, ragione contro sentimento. Benedetto Croce scrisse che molti lettori avevano ravvisato in Werther “l'apologia della passione e ragione, la protesta contro le regole, i pregiudizi e le convenzioni sociali” senza cogliere la vera essenza dell’opera, la rappresentazione di una malattia che non è solo del protagonista, ma di una nazione intera.

La Genesi racconta che i discendenti di Noè vollero edificare una torre che arrivasse al cielo; il Signore, per punirli della presunzione, li afflisse con la confusione delle lingue, settanta differenti idiomi. Gli ordini impartiti non vennero più capiti correttamente e, nella confusione, vennero commessi numerosi errori.

La metafora della Torre di Babele è quanto mai attuale "nell'attuale prospettiva dialogico-emancipativa e in relazione alla crisi di legittimità che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione del consenso", come scrive il sociologo tedesco Jürgen Habermas. Secondo la sua teoria, l'umanità, seguendo una logica di sviluppo per livelli in cui convivono "sistema" e "mondo vitale", sta assistendo a un tentativo di colonizzazione del sistema.

Potere e denaro forniscono mezzi di comunicazione che costringono le persone a seguire determinate logiche di azione.

"Oggi gli imperativi economici e amministrativi trasmessi attraverso il potere e il denaro si introducono in altri ambiti che in un certo qual modo vengono danneggiati se si rimpiazza l'agire orientato all'intesa (agire comunicativo) con queste interazioni orientate in modo strategico (agire strumentale) dai media potere e denaro".

Un problema che va oltre il referendum

Chi vota sì è convinto che le modifiche costituzionali siano necessarie per velocizzare le riforme ed evitare di restare immersi nello stallo attuale.

Chi vota no ritiene che l'attuale classe dirigente, oltre a non aver portato alcun sensibile beneficio al paese, non sia legittimata ed idonea a revisionare la Carta.

Ricordate Neo, il protagonista di Matrix, impegnato nella scelta tra una pillola rossa e una pillola azzurra, tra salvare la sua donna o il genere umano?

Neo finirà per intuire, come il Werther di Goethe, che la vera libertà non è nel fare una scelta tra due opzioni, ma uscire da questo sistema di scelta, lo stesso che ha già portato gli americani a scegliere tra due candidati 'impresentabili'.

Non votare potrebbe quindi rappresentare un forte segnale di disprezzo verso una democrazia rappresentativa che non rappresenta più il cittadino, ma interessi lobbistici e conflitti di interesse.

Innovazione e progresso non vanno fermati

Va compresa la necessità di un linguaggio di comunicazione alternativo, un'analisi approfondita delle società industriali nel capitalismo dell'era digitale, il ruolo delle istituzioni: un dialogo necessario per apprezzare i diversi punti di vista e poterli confrontare, rifondando il sistema educativo, recuperando i valori reali.

Occorre capire non che cosa vuole la gente, ma di cosa ha effettivamente bisogno. E saperlo spiegare.

Occorre dimenticare premi di maggioranza a favore di una presunta stabilità di governo per dare voce anche alla più piccola minoranza a favore di una vera democrazia, perché le migliori intuizioni e le più grandi invenzioni arrivano da un singolo individuo, non da una maggioranza.

In un mondo che sarà sempre più governato dalla robotica, occorre capire che il tempo libero avrà più importanza del denaro, e studiare nuove forme di retribuzione e di tassazione.

Occorre quindi riformare, non la costituzione della repubblica, ma la costituzione del cittadino, rendendolo partecipe alle scelte politiche con nuovi strumenti di coinvolgimento, soprattutto attraverso le nuove tecnologie.

Questo sarebbe progresso.