Ieri, un articolo su Foglio.it sosteneva che "i non credenti devono tifare per un Natale non laico", con la motivazione che alla base della libertà occidentale e democratica starebbe il modo di vivere cristiano. Il ragionamento ai più potrebbe suonare già sentito e quindi buono! Eppure in questo ragionamento non sono precisati dei passaggi fondamentali.
La parte vera
Intanto dev'essere chiaro che la parola democrazia come anche la parola libertà dipendono da un universo linguistico e che quest'ultimo dipende dal modo tipico in cui vivono gli uomini di una civiltà.
Perciò dovremmo dire che il nostro modo di vivere è l'unico per il quale la parola democrazia e la parola libertà abbiano il senso che noi occidentali gli abbiamo dato attraverso la nostra storia, una cui parte è la cristianità. Quello che di vero sostiene Foglio.it non è altro che una cosa ovvia e priva di conseguenze: la nostra storia ha formato la nostra libertà e la nostra democrazia.
In aggiunta...
Se le nostre radici storiche stanno nell'era cristiana non significa che queste debbano necessariamente essere mantenute per il futuro. Possiamo conservare memoria di ciò che sono la nostra libertà e la nostra democrazia senza per questo dover rendere obbligatoria questa memoria, in tutto questo sta il vero progresso perché la verità non può essere esaurita da una dottrina di fede piuttosto che da un'altra, questo noi lo sappiamo e non possiamo dimenticarlo.
Un futuro il più possibile libero dai legami con la fede è auspicabile perché generalmente i sistemi religiosi gestiscono il nostro futuro ponendoci di fronte a secche alternative tra ciò che è buono e ciò che è cattivo; esprimendo il buono ed il cattivo attraverso ciò che una certa civiltà in un certo tempo ha vissuto come tale.
La cosa più utile sarebbe tenere memoria di tutti i sistemi religiosi perché il mondo oggi pone problemi diversi che in passato ed è probabile che la soluzione migliore stia in una specie di ecumenismo in cui tutte le religioni servono a risolvere i problemi.
In alternativa, il male minore sarebbe dimenticarsi di tutto, di ogni retaggio religioso del passato e imparare vivendo assieme a risolvere i nuovi problemi posti dal mondo e dalla convivenza.
Formare ognuno nuove contrapposizioni tra ciò che nell'esperienza individuale è risultato essere buono e ciò che è risultato essere cattivo nella risoluzione di problemi. E in quest'ultima considerazione sta la vera utopia di cui la mente umana non può mai liberarsi, che va detta giusto perché cessi un momento di tormentarci! Che cos'è il Natale? Spiritosata...