Se sottoponiamo la nostra candidature all’attenzione delle aziende Italiane dobbiamo anche aspettarci di ricevere, al posto di una proposta di assunzione, offerte di master a pagamento che aprono la prospettiva del 50% delle possibilità di essere eventualmente assunti. In Italia le aziende ricevono i curricula dei candidati ed evidentemente li usano per fare del buon Marketing. Le telefonate durano pochi secondi e bisogna essere abili a capire se accettare o rifiutare, prima di essere riusciti a capire bene di cosa si tratti veramente. L'impostazione e il tono della voce spesso è quasi sempre seria, professionale e preceduta da un titolo, tanto da far credere ad una possibilità interessante, da molti scongiurata, per poi proporre la frequenza al loro master.

Ma chi cerca lavoro non cerca un master. Si è costretti a rinunciare, ringraziare della gentilissima offerta ed ingoiare l’amaro di una squallida conversazione, mantenendo la calma!

Spesso voci femminili, ancora giovani ed ancora irrequiete, impaurite e audaci, LAUREATE e costrette a vendersi l’etica per l’azienda in cui lavorano proponendo l’assurdo. Forse loro hanno accettato di fare quei master ed ora si trovano lì. Una situazione che lascerebbe perplessi: vendersi l’etica non è come vendersi l’anima? La proposta non è affatto allettante! La soddisfazione di rifiutare l’offerta non basta ad eludere l'amaro che lascia e, quando si ha il coraggio di rifiutare, si sfida ancora per un tempo indefinito (spesso lunghissimo) la speranza di trovare un lavoro.

E chi ha tempo, verrebbe anche voglia di sfogarsi con loro al telefono, ma poi traspare un “non so che” di irrequietezza e insoddisfazione, e allora... Cosa aggiungere? Tanto non è molto chiaro a nessuno perché questa società sia così piena di controsensi. Probabilmente se qualcuno facesse notare loro che è una presa per in giro, ci svelerebbero che quello è il ruolo che è stato loro affidato.

E ci sarebbe anche da chiedere in cosa siano LAUREATE e se posseggano il milione e mezzo di specializzazioni e requisiti che oggi servono per proporsi come Dott.ssa Centralinista. Probabilmente no, altrimenti si presenterebbero come centraliniste e non come dottoresse che fanno le telefonate.

Infatti oggi la società italiana chiede, senza far capire bene cosa darebbe in cambio, di essere laureati, multi specializzati, multi attrezzati, multi disponibili (da preferenza la spunta anche a trasferimenti), multilingue, informatici senza “multi” ma con attestati vari, grafici, editor (in che lingua?), social, un pochino nerd e tanti altri “multi”.

In genere uno dei requisiti minimi indispensabili è disponibilità immediata. Per non parlare dei requisiti di bella presenza ed età minima, che a volte ancora compaiono. Viene da chiedersi quale panorama ci sia per quelli con uno solo in meno dei requisiti richiesti, come le dottoresse che fanno le telefonate, e quali ruoli siano destinati a chi ne abbia più di uno in meno?!... Basti anche solo il requisito di “bella presenza”!

Viviamo in un’era difficile e digitale. Sembra che solo una parte della popolazione abbia ben capito cosa significhi essere digitale o essere online e virtuale e meno di pochi hanno dimestichezza con i device e le nuove tecnologie. La società sta chiedendo troppo, spesso il massimo, e risparmia grandi in un atmosfera pungente di precariato e incertezza, come se il problema del lavoro in Italia non fosse la base su cui partire per ridare dignità ad un Paese che oggi fa un tantino di acqua da tutte le parti!

La società italiana ignora le esigenze dei lavoratori. Il nomadismo digitale è una soluzione?

Il panorama dell’offerta di lavoro in Italia è davvero scoraggiante. Due generazioni si sentono sconfitte. I baby boomers e gli x hanno visto l’ingresso del “Commodore 64” nelle case e si aspettavano grandi cose, ora molti si trovano a sopravvivere e a credere che i sogni rimarranno sempre solo sogni. Alcuni non riescono neanche a stare al passo con i tempi, infatti è difficilissimo, e si trovano a casa, disperati e frustati da un sistema un po’ troppo poco meritocratico.

Per fortuna l’era digitale ha portato anche il nomadismo digitale, una filosofia di vita che apre le porte a grandi speranze e quelli che hanno dimestichezza con le nuove tecnologie possono lavorare nel nel grande e splendido Oceano Internet, rivendicando la propria sapienza e la propria professionalità.

Per essere "i nuovi freelance" bisogna avere grandi competenze e vera professionalità. Gli annunci rivolti sono infiniti e provengono da ogni parte. Tutto il mondo ha accolto ben volentieri questa filosofia di vita, e i più fortunati hanno come postazione lavorativa un camper. Migliaia di persone la praticano e riescono a competere serenamente, in questo momento storico di passaggio del reale al quasi totale virtuale in cui valgono regole non scritte e decifrabili soprattutto da un target elitario di altissimo livello culturale e che preferiscono seguire corsi su Internet con i tutorial di YouTube.