Dopo la vittoria e i numerosi consensi riscossi dal Partito della Lega di Matteo Salvini, che da sempre ha fondato la propria Politica nonché campagna elettorale sulla lotta all’immigrazione, il Cardinale Pietro Parolin, segretario dello Stato Vaticano, ha sottolineato il proprio dissenso al riguardo. Parla al Messaggero e spiega quanto siano infondate le paure e il clima di tensione che ogni giorno vengono alimentati dai media.
Il cardinale ha dichiarato che la Santa Sede, andrà avanti nel predicare l’accoglienza a favore dei bisognosi che pervengono da paesi stranieri.
A tale proposito, il cardinale ha dato inizio ai lavori dell’Assemblea Plenaria della Commissione Internazionale Cattolica per le Migrazioni, il cui scopo principe è quello di sensibilizzare la popolazione e sradicare i pregiudizi contro i migranti. Nel giorno 8 marzo2018, Papa Francesco riceverà più di 100 delegati dell’#Icmc. Un’organizzazione che riunisce i maggiori esponenti degli organismi impegnati ad aiutare rifugiati e migranti di oltre 50 paesi nel mondo.
L’immigrazione non è un’emergenza, ma un’esigenza cui dare attenzione
Mentre i lavori proseguono attendendo la riunione con il Papa, Parolin in un’intervista ha valorizzato l’importanza di un cambiamento. Il risultato dell’atteggiamento e il modo di affrontare l’argomento immigrazione. Nonostante siano moltissime le nazioni nel mondo che devono tanto ai migranti per lo sviluppo ottenuto, e benché non manchino divulgazioni continue delle esperienze di vita dalle quali provengono i rifugiati, questo tema è ancora considerato un problema da risolvere, un’emergenza e talvolta addirittura un pericolo. “Il nostro impegno oggi, è quello di lavorare affinché vi sia un cambio di atteggiamento, un abbandono della cultura del rifiuto e dello scarto” - ha dichiarato Parolin.
L’altra faccia del “problema”
Il segretario della Santa Sede riferendosi all’approvazione raccolta in questo periodo di elezioni dai partiti anti migrazione come quello di Salvini, ha asserito quanto, nonostante non sia un compito semplice quello di far combaciare sicurezza dei cittadini e accoglienza, è necessario che questa emergenza sia presa in considerazione dalla politica come una sfida. Entrambe sono esigenze meritevoli di attenzione. “Non bisogna dimenticare- ha detto il cardinale Parolin- che dietro agli innumerevoli sbarchi, ci sono viaggi intrisi di stenti e di violenza, di abusi e di miseria estrema. Dietro ai volti delle persone che vediamo nel nostro paese ci sono famiglie rimaste in patria, e spesso queste persone- aggiunge il cardinale- non riescono più a tornare per abbracciare la propria famiglia”.
Spesso, come dichiarato dal prelato, le Autorità di Governo con le quali si organizzano incontri, si congratulano per il contributo che la Chiesa Cattolica elargisce. Il compito della Santa Sede, d’altronde rimarrà sempre quello di educare alla tolleranza e alla sensibilizzazione. Come conclude il vescovo: “Accogliere, proteggere e d integrare con senso di responsabilità fratelli e sorelle rifugiati”.