Con il passare delle ore, e dei giorni, si aggrava il bilancio dei morti e feriti nell'esplosione avvenuta a Beirut. L'ultimo bollettino, reso noto dal canale libanese Al Manar Tv, parla di 135 vittime e oltre 5.000 feriti. Decine, inoltre, le persone disperse. Un ferito tra gli italiani partiti con la brigata Sassari, ma non in gravi condizioni. Le immagini, terribili, hanno fatto il giro del mondo.

In pochi minuti, il polverone e la violenta deflagrazione hanno fatto il giro dei circuiti televisivi. Un'onda d'urto avvertita a centinaia di km. Video rilanciati con prepotenza sui social, da Facebook a Twitter. I commenti unanimi, nel cordoglio.

Il pensiero ai militari della brigata Sassari

Il pensiero degli italiani è stato rivolto anche ai militari della brigata Sassari. Il contingente partito lo scorso 10 luglio, dopo alcuni giorni di rinvio, fortunatamente ha riportato danni lievi. Nell'esplosione un militare è stato coinvolto ed è stato prontamente accompagnato nella base di Shama da un convoglio di medici e psicologi.

Nondimeno, l'assetto per il rischio chimico-biologico-radiologico-nucleare. La diagnosi finale sarà di una frattura alla mano.

La solidarietà europea

Si stima che siano oltre 300.000 le persone rimaste senza casa. Abitazioni sventrate e di conseguenza inagibili. L'Unione europea, per far fronte all'emergenza, ha deciso di attivare il meccanismo di protezione civile, chiesta dalle autorità libanesi. Azione che, concretamente, si è configurata con l'invio urgente di 100 vigili del fuoco altamente qualificati, con veicoli, cani e attrezzature speciali.

Le reazioni politiche

La reazione più importante, giunta dal mondo politico italiano, è quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello stato, infatti, ha inviato al suo omologo libanese, Michel Aoun, un messaggio di dolore ma anche di speranza, dove si è stretto 'all'amico popolo libanese', rimarcando poi la 'viva speranza affinché i feriti possano ottenere una completa guarigione'.

Parole alle quali si è aggiunto anche il pontefice, papa Francesco, che ha invitato, questa mattina durante l'udienza generale, alla preghiera per il Libano. Questo affinché, con le sue componenti, possa affrontare il doloroso momento con l'aiuto della comunità internazionale.

Sul fronte della comunità europea, che ha già promesso l'invio immediato di aiuti, è intervenuto il presidente del Consiglio, Charles Michel, invitando i libanesi ad essere forti. Parole analoghe a quelle dell'alto rappresentante della politica estera, Joseph Borrell, che ha espresso solidarietà e sostegno alle famiglie delle vittime. Ma, anche, alla popolazione così come alle autorità.