Nella giornata di ieri, martedì 4 agosto, una violenta esplosione ha scosso la città di Beirut, capitale del Libano. Subito dopo l'evento, alcuni esponenti politici italiani hanno voluto esprimere la loro vicinanza verso un popolo in quel momento in grande difficoltà. Peccato, però, che alcuni di loro abbiano espresso la vicinanza al popolo sbagliato. Dopo la gaffe del sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano, che aveva confuso (correggendosi pochi minuti dopo) il popolo libanese con quello libico, un altro errore arriva dalla senatrice Elisa Pirro, anch'essa esponente del Movimento 5 Stelle: anche la capogruppo in commissione igiene e sanità ha infatti espresso la vicinanza ai libici.

Senatrice Pirro: 'Esprimo la vicinanza al popolo libico'

Pochi minuti prima della mezzanotte di ieri, la Pirro ha deciso di esprimere il proprio cordoglio per quanto accaduto attraverso un tweet pubblicato sul proprio profilo Twitter: "Le immagini dell'esplosione avvenuta a Beirut sono sconvolgenti. Esprimo la vicinanza al popolo libico e il cordoglio per le innumerevoli vittime". Pochi minuti dopo, il tweet è stato modificato e corretto, aggiungendo il nome del popolo esatto. Nonostante la modifica, però, oramai la gaffe è consumata: alcuni utenti, infatti, hanno comunque salvato il messaggio originale e lo hanno divulgato, avviando una discussione contro i due esponenti della maggioranza che hanno commesso lo stesso errore.

Carlo Calenda contro Manlio Di Stefano

Ma l'errore di Manlio Di Stefano rischia di divenire un caso politico.

Carlo Calenda, oggi leader del partito Azione e in passato ministro dello Sviluppo Economico, ha infatti attaccato il sottosegretario agli Affari Esteri sul proprio profilo Twitter: "Uno va a presentare il suo libro nella splendida cornice del Castello di S Severa. Va a cena con staff in riva al mare. E pensi “dai che siamo un grande paese”.

E poi...Manlio Di Stefano è lì in agguato. E tornano le nubi". Commento, questo, che non è piaciuto a Di Stefano che ha provveduto a rispondergli attraverso un lungo post pubblicato sulle sue pagine Facebook: "Non ho mai ambito alla fama (...) eppure oggi mi ritrovo nelle tendenze Twitter e in home page di numerosi giornali (...). Sarà perché mi occupo da anni anche di Libano e proprio lo scorso 6 luglio ho incontrato il Ministro degli Esteri Nassif Hitti ribadendogli la nostra disponibilità ad aiutarli a ristrutturare le centrali elettriche nazionali per aiutare il popolo libanese? No. No. No e no (...). Queste attenzioni mi si rivolgono perché per stanchezza ho scritto libici e non libanesi in un tweet di sostegno dopo l'esplosione di ieri.

(...) Sono felice che frustrati come Calenda abbiano trovato un nemico immaginario per consolarsi per la loro magrissima carriera (...)".