Gli assorbenti sono un bene di prima necessità per metà della popolazione mondiale, ma ancora oggi in Italia vengono tassati come qualsiasi bene di seconda necessità, o di lusso, ovvero con una tassazione del 22%, insieme agli altri prodotti igienici femminili e ai pannolini per neonati. Sembrerebbe che essere donna o avere un neonato siano dei problemi solo e unicamente delle donne.

Ogni donna ha all'incirca 2.535 giorni di ciclo durante tutta la sua vita

Quasi 7 anni trascorsi con il ciclo, tra crampi e dolori mestruali non bastano, alle donne tocca pagare con una tassazione del 22%, dei prodotti che per loro sono di primissima necessità.

Ad oggi l'Iva del 5% è applicata soltanto a quelli biodegradabili che rappresentano, oltre che a una minoranza, anche dei prodotti non largamente diffusi nei supermercati, se non del tutto assenti, rappresentando l'1% del totale in vendita nelle farmacie e nei supermercati.

È chiaro quindi che la scelta di de-tassare questi, piuttosto che quelli comunemente usati dalle donne di tutta Italia, sia stata una decisione che dietro la facciata dell'ambientalismo, nasconde ancora un grosso problema di disparità di genere.

Sebbene questa decisione sia stata già adottata in diversi Paesi Europei - in seguito ad una direttiva dell'Ue che richiedeva la riduzione dell'Iva sugli assorbenti al 5%- l'Italia non ha ancora preso questa decisione.

Perché?

Parliamo di un Paese che non ha mai visto nessun Presidente del Consiglio donna, parliamo di un Paese purtroppo ancora incentrato su una cultura patriarcale in ogni ambito della vita pubblica e privata. Le donne in Italia e i loro bisogni naturali, come il ciclo mestruale, rappresentano ancora un tabù e in taluni casi un ben definito target pubblicitario.

Si pensi a quelle media company nate unicamente con lo scopo di vendere prodotti indirizzati al target femminile e anche a quelle iniziative pubblicitarie sull'abbassamento dell'iva sugli assorbenti in Italia del 4%; ma solo per una settimana, per attirare clientela e attenersi al trend.

È quello che ha fatto la catena di supermercati Coop, con la sua iniziativa che ha fatto il giro del web.

Coop Italia è un sistema di cooperative che gestisce appunto supermercati e ipermermercati. La finalità di questa cooperativa è quella di vendere ai propri "soci" i beni a prezzi più vantaggiosi, al fine di tutelare il potere di acquisto dei consumatori e la sicurezza alimentare.

"Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso"

La campagna supportata per una settimana dai supermercati Coop, quella dell'8 Marzo (la giornata internazionale della Donna) si chiama "Close de Gap" e aderisce alla petizione "Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso", lanciato dall'associazione "Onde Rosa" e dalla Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti.

Tutto lascerebbe intendere che questa sia una classica strategia di pinkwashing, se non fosse che la metà dei soci, il 44% dei componenti dei CDA delle varie società del gruppo Coop e otre il 30% delle figure direttive apicali sono donne.

Considerando dunque i presupposti, questa campagna ha tutte le caratteristiche per non essere solo una strategia di marketing, ma piuttosto un monito al Governo e una prova per testare gli animi del consumatore medio, ad una proposta di tassazione finalmente come i paesi più civilizzati.

Ad oggi la petizione lanciata da Onde Rosa ha quasi raggiunto le 500mila firme e il 1 Marzo 2021 è andato in onda un evento streaming sul sito del Corriere della sera, che ha messo a tema l'importanza di promuovere la parità di genere e combattere la disparità.

A concludere l'evento streaming a cui hanno parlato diverse personalità femminili di spicco del mondo dell'economia e della finanza, ma non solo, ci ha pensato, con un lungo monologo, lo scrittore Gianrico Carofiglio che ha scritto un nuovo libro, "La disciplina di Penelope", nel quale si mette nei panni di una donna.

Carofiglio inoltre, grazie alla figlia Giorgia, si sta interessando alle tematiche di genere con cui ha anche un podcast "Coffe for two", la cui prima puntata andata in onda sull'editoriale Domani il 15/02/2021, è dedicata proprio al tema dell'invadenza dello sguardo maschile nella vita delle donne (e di tutti).

Sembra che finalmente nel 2021, un'iniziativa pubblicitaria sia riuscita a realizzare qualcosa di più, che abbia suscitato un dialogo e stia andando verso un cambiamento concreto.