La terra brucia e i siciliani restano attoniti davanti agli ettari di bellezza che vanno scomparendo per mano dell'uomo. Ancora una volta il popolo del web si fa portavoce di un sentimento comune e lancia una petizione online: tutto parte dal gruppo Facebook "Salviamo i boschi", nato per trovare soluzioni e proposte in difesa del nostro territorio, quello che oggi vediamo bruciare.

Una lettera a Rosario Crocetta

L'appello pubblicato sulla piattaforma Change.org ha un destinatario preciso, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. "Le nostre "perle più preziose", i boschi, bruciati da mani criminali, - citando le parole della petizione - stanno scomparendo e con essi la biodiversità che vive sotto e sopra gli alberi.

Inoltre, fra pochi mesi, la stagione delle piogge sicuramente aggraverà questo cataclisma ambientale e idrogeologico provocando l’emergenza frane".

"Con questa lettera aperta, il nostro gruppo spontaneo "Salviamo i boschi", insieme a tutti i gruppi ambientalisti di Sicilia, Le chiede di fare giustizia e di prodigarsi per porre fine a questo disastro in quanto esso è sicuramente causato anche da una palese miopia e incapacità politica."

La petizione in cinque punti

La petizione, lanciata da uno degli amministratori del gruppo, Giuseppe Receputo, riassume in pochi punti alcune richieste: ritardare ed eventualmente annullare per quest’anno l’apertura della caccia considerato che gli incendi avranno già messo a rischio parecchie specie di animali; concedere delle deroghe alle normative attuali per permettere alle associazioni ambientaliste volontarie di adottare alcuni boschi bruciati; programmare un coordinamento di forze pubbliche e volontarie; immediata sorveglianza dei boschi da parte dei militari visto che l'estate in Sicilia non è ancora finita e i rischi sono tuttora altissimi.Il punto 3 della petizione è quello che probabilmente colpisce maggiormente.

Cita così: "Le chiediamo l'utilizzo anche di profughi e rifugiati politici dopo un idoneo mini corso per la prevenzione degli incendi e disastri idrogeologici, la cui collaborazione potrebbe anche essere utile per ripristinare tutti i borghi rurali abbandonati costruiti sia in epoca fascista che dopo, circa sessanta in tutta la Sicilia.

In tal modo si faciliterebbe l'integrazione dei migranti con un notevole risparmio economico sia nelle spese di gestione dei vari centri di accoglienza che nella vigilanza per il controllo e la prevenzione di incendi e frane".

In un momento in cui l'Italia e il mondo intero discute su politiche migratorie ed emergenza migranti, questo punto della petizione sembra rispolverare quei valori di sensibilità ed accoglienza che a volte sembrano disperdersi, lecitamente o illecitamente, in meccanicismi e tecnicismi politichesi a dispetto di quelli più semplicemente umani.