Il governo Renzi si è ormai stabilmente insediato, e dopo il discorso d'avvio e la fiducia ricevuta al Senato ci si attende che il nuovo esecutivo intervenga per affrontare le tante questioni lasciate in sospeso dal governo Letta: tra le più impellenti e drammatiche l’emergenza carceri, con numerosi detenuti che ormai da mesi tramite l’effettuazione di gesti più o meni eclatanti tentano di richiamare l’attenzione nei confronti delle Istituzioni.



Nel discorso di insediamento, Renzi non ha minimamente accennato all’emergenza carceri né tantomeno ha fatto riferimento ai due provvedimenti di clemenza generale (Amnistia e Indulto) contro i quali negli scorsi mesi non ha mai mancato di scagliarsi dichiarandoli inammissibili per via del messaggio amorale che verrebbe lanciato al paese in seguito ad una loro ratifica.





Eppure la situazione nelle carceri va degenerando di giorno in giorno: i picchi di sovraffollamento sono impressionanti (oltre il 300% in alcuni penitenziari), e il mese di maggio, quando l’Italia sarà chiamata a mostrare quanto fatto per invertire il trend, si avvicina inesorabilmente. L’immobilismo di Renzi non ha lasciato indifferente il resto della classe politica, con il leader di Sel Vendola ad essersi detto ‘molto deluso dal comportamento del nuovo premier’.

Amnistia e Indulto 2014: Vendola critica aspramente Renzi, l’opinione pubblica si appella al neo ministro Orlando

Nella giornata di ieri Vendola ha commentato il discorso pronunciato a Palazzo Madama da Renzi, sottolineando come sia rimasto profondamente deluso: ‘Nemmeno una parola sul sovraffollamento delle carceri e contro le leggi manifesto che hanno riempito le galere’ ha chiosato il leader di Sel, esprimendo tutto il malcontento per una situazione ormai ai limiti del sopportabile.



Numeri alla mano, Amnistia e Indulto paiono le uniche vie per risolvere il problema entro maggio 2014: lo Svuotacarceri, convertito in legge da pochi giorni ma ratificato lo scorso dicembre, ha prodotto l’uscita di galera di circa 200 detenuti a settimana, e se si considera che complessivamente risultano in custodia 64.000 individui a fronte di 43.000 posti letto ben si comprende come questi ritmi siano assolutamente inadeguati ad arginare il fenomeno.



Lo stesso primo Presidente della Corte di Cassazione ha sottolineato alcune settimane fa come solo Amnistia e Indulto potrebbero consentire all’Italia di raggiungere significativi risultati entro maggio, in caso contrario le sanzioni dell’Europa saranno elevatissime.



Un compito tutt’altro che semplice attende dunque il neo ministro della giustizia Orlando, che all’indomani del proprio insediamento si è visto recapitare sulla propria bacheca facebook decine di messaggi di richiesta di Amnistia e Indulto, segno indelebile di come l’opinione pubblica, pur consapevole della delicatezza della questione, non esita a schierarsi dalla parte dei due provvedimenti pur di venire incontro alle esigenze dei detenuti.



Nei mesi scorsi numerosi sono stati i tentativi portati avanti dagli stessi reclusi per farsi sentire; il più clamoroso a Genova, con un detenuto che si è cucito la bocca col fil di ferro per protestare contro la condizione di detenzione ‘subita’ nella casa circondariale di Genova, dove vengono tenuti in custodia oltre 800 detenuti a fronte di soli 430 posti letto. Situazione analoga nella casa circondariale di Piazza Lanza nel catanese, con 550 detenuti rinchiusi in una struttura che offre 155 posti letto.



Il tempo stringe e Amnistia e Indulto in questo 2014 sembrano l’unica via da poter percorrere per evitare le sanzioni dell’Europa e per porre un argine alla reiterata lesione dei diritti dei detenuti, che vanno rieducati e non annientati nello spirito; Renzi sarà d’accordo?