Il primo dicembre 1970 venne introdotta in Italia la legge sul divorzio, dopo una discussione parlamentare durata oltre 18 ore. La legge in questione, n. 898 ''Baslini-Fortuna'' dai nomi dei due promotori, rimase inizialmente in vigore fino al 1974. Poi il 12 e 13 maggio 1974, con un referendum abrogativo la stessa legge venne riconfermata con il 59,1 per cento dei ''no''.
Successivamente la norma venne modificata accorciando i tempi previsti per la sentenza definitiva. Ora, uno dei principali obbiettivi del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, è quello di accorciare ulteriormente i tempi per arrivare ad una sentenza.
Per fare questo si potrebbe arrivare a delle procedure alternative oppure essere trasferite ad una sede arbitrale, senza fare ricorso al giudice.
Si dovrebbe arrivare al cosiddetto ''divorzio breve'' che comunque ''non sarà applicato in caso di figli minori o portatori di grave handicap. Il testo è già pronto e sarà discusso nei prossimi consigli dei ministri'', ha affermato il Ministro della Giustizia.
In realtà questo provvedimento è simile a quanto è stato già approvato dalla Commissione Giustizia della Camera ai primi di aprile, grazie ai deputati Alessandra Moretti (PD) e Luca D'Alessandro (FI), il quale prevede che tra la separazione e il divorzio dovrà passare un anno, e non più tre anni come previsto dalla normativa attuale, periodo che può essere ridotto a nove mesi in caso di non presenza di figli minorenni.
A differenza di questa bozza di testo, il ministro della Giustizia vorrebbe introdurre la novità dell'accordo senza tribunale per velocizzare il più possibile la sentenza che porta al divorzio.