E' un Renzi senza timore e a tutto campo quello che, ospite di Maria Annunziata a "In mezz'ora", parla a tutto tondo dei suoi avversari per le Europee, Grillo e Berlusconi da una parte e delle riforme costituzionali dall'altra.
Come riportato dal "Fatto Quotidiano", il premier non ha innanzitutto lesinato le critiche ai suoi due avversari politici principali, accusandoli di non essere interessati a risolvere i veri problemi di cittadini e di avere usato in maniera inaccettabile la tragedia della shoah per tornaconti elettorali. Ha poi proseguito definendo i due leader come facce della stessa medaglia e ha concluso accusando Grillo di essere il più furbo di tutti e di ironizzare ingiustamente sugli 80 euro in busta paga, che, secondo il premier, possono invece fare realmente comodo, e invitando comunque a non sottovalutare Berlusconi.
Si passa poi alle riforme istituzionali e, come riportato ancora dal "Fatto Quotidiano", Renzi sottolinea l'importanza di definire ancora qualche punto decisivo, come l'abolizione delle Province entro il 25 maggio, l'abolizione del Cnel e il punto più caldo di tutti della riforma del Titolo V della Costituzione, dedicato al rapporto Stato-Regioni.
Ma il passo più importante rimane quello sul Senato e la sua prevista abolizione, anche se meglio sarebbe dire trasformazione, su cui Renzi apre alla mediazione più larga possibile per non vedere la sua riforma irrimediabilmente naufragata. Insomma, pare già che dinnanzi alle prime resistenze della tradizionale politica, la pretesa nuova svolta sia subito pronta a farsi da parte.