L'Italicum, la legge elettorale voluta da Matteo Renzi, è perso nelle nebbie della campagna elettorale per le Europee. Nel frattempo, quasi nella disattenzione generale, il Movimento 5 Stelle ha presentato una propria proposta di legge elettorale lo scorso 7 maggio.

Si tratta sempre di un sistema proporzionale, ma molto diverso rispetto all'idea partorita dall'ormai noto accordo Renzi-Berlusconi nell'incontro della sede del Pd. Proprio Beppe Grillo ha citato l'iniziativa dei suoi parlamentari durante l'intervista con Bruno Vespa.

Come funziona la legge elettorale del Movimento 5 Stelle

Il M5S ha lanciato una legge elettorale, come detto, di stampo proporzionale.

Ma i seggi vengono ripartiti sulla base dei voti conseguiti nelle circoscrizioni, disegnate sulla base delle province, seguendo in parte il modello spagnolo: ogni provincia "funziona a sé", come un'entità staccata che fornisce il contributo alla formazione del Parlamento nazionale, tenendo presente l'ampiezza territoriale e il bacino di abitanti.

Tuttavia dalla distribuzione dei seggi vengono esclusi i partiti che non raggiungono la soglia di sbarramento del 5%. L'elettore, nell'ipotesi che si voti con la legge elettorale del M5S, si troverebbe davanti a due schede: in una dovrebbe esprimere semplicemente la preferenza tra i candidati presenti, indipendentemente dalla lista che si vota nella seconda scheda, preparata per la scelta del partito.

La novità del voto negativo

Inoltre l'elettore può optare per il voto negativo: tra i candidati della lista votata c'è la possibilità di scegliere un nome da penalizzare con la conseguente penalizzazione di un decimo inflitta alla lista; appena è raggiunta la penalizzazione di dieci decimi scatta la sottrazione di un voto nel computo totale.

Questo meccanismo è stato inserito per evitare la candidature degli "impresentabili".

Le differenze con l'Italicum

Rispetto all'Italicum la legge elettorale del Movimento 5 Stelle ha le preferenze, non previste dal sistema già votato alla Camera in prima lettura. L'Italicum ha infatti rilanciato le liste bloccate, sebbene più corte in confronto al Porcellum (per favorire il rapporto elettore/eletto).

Inoltre, nella proposta "grillina" non c'è il premio di maggioranza. Infine ogni lista non può essere apparentata con un'altra: nella legge elettorale targata M5S non è contemplata l'ipotesi di alleanze tra partiti.