Il recente provvedimento dello svuota carceri ha ridotto notevolmente la pressione sui contesti carcerari italiani, visto che già dalle prime indiscrezioni la popolazione carcerarie si sarebbe ridotta anche del 20% rispetto al totale complessivo. Nonostante ciò, persistono notevoli situazioni di disagio, che ovviamente non possono essere risolte in breve tempo e probabilmente richiedono un nuovo intervento legislativo relativo al tema dell'amnistia e dell'indulto nel prossimo futuro. È in questo senso che prosegue la battaglia del partito radicale, che nella parte centrale di agosto ha dato forma a diverse iniziative.

Le visite nelle carceri dei membri del partito radicale

Nel giorno di ferragosto una folta delegazione di iscritti al partito radicale si è recata nel carcere romano di Rebibbia per portare conforto ai detenuti e verificare lo stato in cui versano le celle e le altre strutture di detenzione. Marco Pannella ha incontrato, tra gli altri, l'ex Senatore ed ex Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, ricevendo la conferma della sua nuova iscrizione ai radicali.

Rita Bernardini (che ha appena terminato uno sciopero della fame) assieme a Laura Arconti hanno visitato il reparto femminile della prigione romana, che risulta uno dei reparti più sovraffollati d'Italia. Commentando la loro visita, i radicali tornano a mettere in evidenza come il sovraffollamento non permetta condizioni di detenzione dignitose.

La soluzione, secondo loro, risiederebbe ancora una volta in un provvedimento molto ampio di amnistia e indulto.

Marco Pannella invita il Papa a schierarsi sull'amnistia e sull'indulto

Il tema dell'amnistia e dell'indulto tanto caro a Pannella ha trovato nel Pontefice un interlocutore privilegiato. Il Papa avrebbe consigliato a Pannella di non fermarsi e di proseguire in modo coraggioso la propria battaglia.

La soddisfazione dello scambio di vedute prende forma nelle sue stesse parole, che si trasforma presto in un nuovo invito a intervenire sul tema: "gli dico che lui è portatore di una parola di rivoluzione, e che però non vorrei facesse economia proprio di quell'atto di coraggio per lui più facile da compiere. Vorrei che ripetesse quanto hanno detto due suoi predecessori santificati di recente: date l'amnistia. Ecco, vorrei dicesse questo".