Not in my name è partita da Londra, la fondazione Active Change si mobilita affinché tutte le forme di estremismo religioso cessino. La campagna è stata promossa dalla fondazione Active Change, che lotta contro tutte le forme di estremismo, in seguito all'assasinio di David Haines, lo scorso 14 settembre, che disse: "non uccidete innocenti in mio nome". Hanif Qadir fondatore di Active Change, ha spiegato che la popolazione musulmana è arrabbiata per come il Califfato usa le piattaforme del web per far si che i giovani si radicalizzino a favore della violenza in nome dell'Islam.

Le proteste anti-Isis si stanno di diffondendo soprattutto in Rete, dove inizialmente i giovani musulmani britannici hanno raccolto i messaggi che si sintetizzano nell'hashtag #NotInMyName. Senza paura i giovani musulmani di tutto il mondo non stanno mancando la chiamata. A Milano si stanno registrando video che sono in rete proprio in questi ultimi giorni di settembre, i ragazzi di tutto il mondo dicono sostanzialmente all'unanimità che pensando di agire sotto le insegne del profeta, mostrano con i loro crimini di non aver capito nulla della parola di Allah, discostandosi apertamente e mettendoci la faccia per protestare contro l'Isis. Si è organizzata una Fiaccolata per la vita, partita da piazza Affari che ha avuto lo scopo di rimarcare quanto sia erroneo accostare l'Isis allo Stato islamico.

La mobilitazione si chiama "ammazzateci tutti" ed è stata appoggiata anche dalla Comunità di Sant'Egidio e Gad Lerner.

Anche su Twitter non mancano le iniziative di protesta: è nato infatti l'hashtag #BurnIsisFlagChallenge, che mette insieme tutte le immagini e i filmati dove persone di religione islamica bruciano la bandiera dell'Isis.

In Germania per la giornata "Contro l'odio e l'ingiustizia" i musulmani, hanno condannato le violenze di Isis in oltre 2.000 moschee, le comunità tedesche stanno avvertendo una crescente ostilità nei loro confronti, la causa è l'immagine dell'Islam rappresentata al mondo da parte dei miliziani jihadisti.