Arrivano dal Senatore Luigi Manconi nuove importanti dichiarazioni sul tema dell'amnistia e dell'indulto; grazie ad un intervista di Capozzoli sull'Huffington Post siamo riusciti a comprendere meglio quali siano le idee di uno dei fautori dei quattro ddl finalizzati a un atto di clemenza, attualmente in discussione presso la Commissione Giustizia al Senato della Repubblica.

Le sue parole sottolineano la gravita del sovraffollamento presente da anni all'interno delle carceri, anche se di fatto non sorprendono nessuno, visto che tanto la politica quanto la società civile è ormai al corrente dell'attuale situazione. Non potrebbe essere altrimenti visto che l'ultima rilevazione dei dati (ottenuta grazie all'impegno del Partito Radicale e allo sciopero della fame portato avanti coraggiosamente da Rita Bernardini), ci parla di un sovraffollamento medio del 119%, con punte che però possono arrivare addirittura a superare il 200%. Un fenomeno al limite dell'ingestibilità, che si manifesta nei suicidi, negli atti auto lesionistici e nei casi di abbandono terapeutico che si ripetono tristemente tra i fatti di cronaca.

Problema del sovraffollamento influenzato dalla percezione delle persone

Secondo il Senatore Manconi il tema sconta prima di tutto un problema di percezione, perché quando si parla di sovraffollamento carcerario le persone tendono a pensare semplicemente agli spazi troppo ristretti all'interno dei quali si trovano richiusi i detenuti, ma si dimentica che il disagio sperimentato in simili situazioni continua ad alimentarsi senza interruzioni nel tempo; questo aspetto è particolarmente grave, visto che di fatto configura il disagio subito come un evento che si mantiene costante nei mesi e negli anni. Per Manconi, sarebbe proprio questo l'aspetto maggiormente incivile e disumano del problema.

Manconi: insalubre prevalenza di ozio forzato

Un altro punto interessante che sottolinea Manconi durante la propria intervista è il fatto che i detenuti siano abbandonati a se stessi, senza poter portare avanti un progetto attivo che possa permettergli di ricostruire la propria vita al di fuori della reclusione. Per prendere spunto dalle stesse parole di Manconi: "c'è una prevalenza dell'ozio forzata, che diventa un fattore determinante di pesante mortificazione della personalità. E di alienazione [...] lo stato sociale si ritrae e questi individui precipitano, letteralmente, nella marginalità". Si tratta di affermazioni molto dure, che secondo molti richiederebbero un intervento drastico sull'attuale sistema della giustizia italiana.

Un'idea condivisa anche da molti dei nostri lettori, che pensano all'amnistia e all'indulto come le uniche soluzioni realmente perseguibili per poter ripristinare una situazione di rispetto e di tutela delle cognizioni più basilari del diritto umano. E voi, cosa pensate al riguardo? Come sempre restiamo a disposizione per far sentire la vostra voce attraverso i commenti del sito; se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.