È stato approvato al Senato, con larga maggioranza, il ddl contro il cyberbullismo. La prima firmataria Elena Ferrara (PD) afferma che l'obiettivo è quello di responsabilizzare i ragazzini con formazione, prevenzione e misure concrete per combattere il fenomeno.

I dati allarmanti

Secondo una recente inchiesta svolta da Ipsos per conto di Save the Children, questa piaga coinvolge circa quattro ragazzi su dieci e il 5% afferma di subire attacchi quotidianamente. Il 72% dei ragazzi dichiara di avvertire la minaccia del cyberbullismo. Ad esserne soggetti sono soprattutto i ragazzi nella fascia d'età tra i 10 e i 16 anni.

Le principali cause sarebbero da imputare ai mancati controlli da parte degli adulti e alla scarsa consapevolezza degli strumenti utilizzati.

Il contenuto del disegno di legge

All'art 1 viene innanzitutto definito il cyberbullismo che identifica quella condotta consistente in "azioni aggressive e intenzionali, eseguite attraverso un utilizzo distorto delle nuove tecnologie da una persona singola o da un gruppo, miranti a colpire e danneggiare un coetaneo incapace di difendersi".

L'art 2 prevede una procedura semplificata, azionabile anche dal minore ultraquattordicenne, volta a cancellare il materiale lesivo , e la possibilità di ricorrere all'autorità garante della privacy in caso di mancato accoglimento.

Il garante potrà inoltre adottare provvedimenti inibitori e prescrittivi a tutela della dignità del minore.

L'art 3 istituisce un tavolo tecnico (composto dal garante per l'infanzia e da quello della privacy, dai ministeri e dall'Anci) che si occuperà di fronteggiare il fenomeno, oltre ad un comitato di monitoraggio.

L'art 4 elenca una serie di linee di orientamento per le scuole.

L'art 5 elenca misure per sostenere l'attività della polizia postale e delle comunicazioni (verranno stanziati 2 milioni di euro a tale scopo).

L'art 6 prevede la possibilità per il questore di evitare il processo penale, attraverso un ammonimento verbale al minore ultraquattordicenne autore degli atti di cyberbullismo