Dopo gli sviluppi delle ultime settimane sembra sempre che un accordo fra Atene e l'Europa possa essere a portata di mano, ma poi arrivano invece le docce gelate che vanificano il tutto. Probabilmente siamo arrivati al limite, andiamo comunque ad analizzare se c'è ancora qualche margine per raggiungere un intesa che possa essere accettabile da entrambi le parti.

La situazione è certamente molto complessa, il termine ultimo potremmo dire che è la scadenza di questo mese, quando la Grecia dovrà saldare in un unica soluzione le rate che doveva pagare nel corso del mese, circa 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale; questo fine mese quindi è l'ultimo limite che è stato posto, ovviamente se a fine mese la Grecia non dovesse rimborsare la cifra che deve al FMI si andrebbe incontro a un vero è proprio default.

Però anche in quel caso ci sarebbero poi dei meccanismi che permetterebbero di guadagnare qualche settimana. Il punto è cercare di trovare una soluzione che sia accettabile per i creditori e al tempo stesso lo sia anche per il Governo greco che comunque in campagna elettorale si era impegnato per porre fine alla austerità e che quindi ha la necessità di portare dei successi in terra ellenica. Ovviamente entrambe le parti dovranno fare dei passi indietro se non si vuole un uscita della Grecia dall'Europa.

La richiesta avanzata dalla Commissione Europea di intervenire ancora sul sistema pensionistico, vista la situazione sociale del paese, rischia di avere delle conseguenze devastanti sulla popolazione.

I creditori continuano a spingere su quelle che sono state le linee politiche portate avanti dal Governo che aveva preceduto Tsipras, cioè tagli alle Pensioni, agli stipendi pubblici e al sostegno sociale, tutte cose che ovviamente il Governo di Tsipras non può fare. Lo stesso premier greco nei giorni scorsi ha ribadito che non intende toccare ulteriormente al ribasso le pensioni, ricordando ad esempio che le pensioni negli ultimi anni hanno subito tagli di circa il 40% e che gli stipendi di oltre il 30%, quindi questi sono punti sui quali lui non intende trattare.

La proposta principale che viene dalla Grecia è quella di una ristrutturazione del debito, ma tale proposta è stata scartata dai creditori che non vogliono prendere in considerazione questa ipotesi. Forse l'unica soluzione al momento percorribile è quella di un accordo sulle aliquote Iva di cui si sta discutendo proprio in questi giorni.