Cerchiamo di capire qual è, come viene giudicata la posizione del Governo italiano in questo frangente. Cosa fa, cosa non ha fatto e cosa può fare, in questa nuova fase negoziale che si apre dopo il referendum. Come vengono giudicate le posizioni di Renzi, prese prima, durante e dopo tutta questa fase concitata dopo la vittoria del NO del referendum di domenica scorsa. Cerchiamo anche di capire quali sono in Italia i punti di vista che conducono a pensare quali potrebbero essere le soluzioni migliori per gli equilibri e per la governance nei prossimi mesi del nostro Paese.

Nulla sarà più come prima! Dopo il referendum greco sono in molti a pensarlo anche in Italia, sperando che da Atene possa partire una nuova fase per l'Europa. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è tornato a chiederlo anche all'indomani della vittoria del NO: l'Europa esca finalmente dalla logica del rigore e dalla gabbia dei parametri. Eppure secondo alcuni avversari politici il nostro Governo è troppo schiacciato sulle posizioni di Angela Merkel, non ha fatto altro che 'baciare l'anello della cancelliera' ed è ora che si svegli.

A rimproverare a Matteo Renzi questo atteggiamento sono: SEL, Il Movimento 5 Stelle, una parte di Forza Italia e anche qualche esponente della minoranza PD, tutti chiedono al Premier di schierarsi apertamente a favore dei greci, i quali intanto però non hanno presentato alcuna proposta all'eurogruppo che si è tenuto a Bruxelles alle 13 di martedì 7 luglio per risolvere la crisi, a differenza di quanto promesso.

Grecia poco affidabile o Europa tiranna? E vista dall'Italia come andrebbe risolta la partita ellenica? Secondo le opposizioni non ci sono dubbi, l'unica strada è quella di una ristrutturazione del debito greco, senza attendere piani ulteriori per Atene e quindi chiedere altri sacrifici. Più radicale la strada suggerita da Grillo, quella di un'uscita della Grecia dall'euro e un ritorno alla dracma, proponendo tra l'altro questa soluzione anche per l'Italia, quindi la lira come obiettivo possibile.

Più morbida la linea del Governo a questo punto, per il quale la Grexit comporterebbe per l'Italia un conto salato, sarebbe uno scenario sostenibile si, ma che il nostro Paese pagherebbe comunque a caro prezzo. Meglio sarebbe per Renzi la condivisione di un piano per fare andare in porto un accordo e salvare il salvabile. Insomma, in Italia le posizioni si dividono e viene da chiederci se dobbiamo ancora credere nell'Europa.