Sorride, ammicca, stringe mani, ma non ne fa passare una liscia alla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Matteo Renzi non risparmia frecciatine a nessunoe non si lascia intimorire da sguardi minacciosi ed inquisitori: "Sono qui a mostrare risultati e non promesse. L'Italia non è più un problema dell'Europa". Ha le idee chiare il Presidente del Consiglio e programmi "ambiziosi" per l'Italia, come sembra aver riconosciuto con un fare ironico la stessa cancelliera tedesca. Il Premier ha ribadito i grandi traguardi raggiunti dal Jobs Act: "Siamo riusciti ad attuare una importantissima riforma del lavoro e la abbiamo concretizzata nell'arco di un anno- ed ha aggiunto-I miglioramenti avranno ripercussioni positive sull'intera Europa".

Tantissimi i temi dibattuti in queste ore nel colloquio "amichevole" tra i due leader di Italia e Germania. L'intesa c'è, ma le differenze qualitative non stentano a farsi sentire tra i due Paesi e lo stesso Renzi lo sottolinea più volte, concludendo il suo colloquio: "Certo, la Germania a destra, l'Italia a sinistra". Una frase che in altri contesti storici avrebbe potuto innescare un incidente diplomatico, per fortuna smorzato dalla ironia, spesso e volentieri al vetriolo, dello stesso Premier italiano.

Incontro di priorità tra Renzi-Merkel

Al centro dell'incontro tra i due esponenti politici è stato soprattutto il problema dell'immigrazione, piaga dilagante del secolo, e la compromissione, se non unannullamento definitivo del trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa, che ormai è stato bypassato da nazioni definite da sempre esempi di civiltà, come la stessa Svezia, la Danimarca e l'Austria.

"L'Italia non ha problemi nè con la Germania, nè con la Turchia" ha risposto Renzi alle richieste "urgenti della Merkel sul futuro della Turchia, rinfacciando all'Italia di non aver ancora aperto i 6 hotspot a disposizione dei migranti (al momento sono attivi solo Lampedusa, Porto Empedocle e Pozzallo). "Combattere l'illegalità è la priorità" ha ribadito la cancelliera tedesca.

Ogni giorno nuove ondate di profughi in cerca di pace e di accoglienza transitano sulla linea dei Balcani. "Va fermato tutto questo" la linea tra i due Premier è univoca e concorde. Le barriere si dovrebbero abbattere, ed invece ogni giorno si aggiunge un mattone a quel muro che continua a dividere il Sud Europa dal Nord Europa.