La pizza napoletana, chi non la ama? E’ una delle forme d’arte culinaria più apprezzate nel mondo ed è stata dichiarata ufficialmente patrimonio dell’UNESCO. Rotonda, a spicchi, con funghi e prosciutto, con salsicce e friarielli, consumata seduti o in piedi nella celebre versione “a portafoglio”, la pizza mette tutti d’accordo. E come potrebbe mai non farlo? Ha un sapore eccezionale. Ogni giorno, vengono prodotte tonnellate di questo piatto, la cui cottura e fattura varia da una regione all’altra della Penisola.
La pizza è stata celebrata un po’ ovunque nel mondo con premi, film, libri e tanto altro.
Nessuno però, prima d’ora, aveva mai pensato a mettere insieme pizzeria e artigianato. Detto, fatto. Ed è venuto fuori un capolavoro, noto come “The Masters of Beauty”. E’ un video di 90 secondi in cui le due eccellenze partenopee, la pizza e l’artigianato, si incontrano e confrontano dando vita ad un vero gioiello.
Quando nasce la pizza napoletana?
La pizza, un po' come la pasta, unisce generazioni e popoli di culture diverse, così come la passione per i gioielli. La prima Margherita, come ben noto dalla storia gastronomica, nacque a Napoli nel 1889 a via Chiaia ad opera del cuoco Raffaele Esposito, che volle omaggiare allora la regina Margherita di Savoia con una pietanza che portasse il suo nome e ricordasse i colori della bandiera italiana: rosso come il pomodoro, verde come il basilico e bianco come la mozzarella.
E da allora, la creatività nella disposizione degli ingredienti, la voglia di sperimentare sempre nuove tipologie di farina, fino alla realizzazione della pizza senza glutine, hanno contribuito alla diffusione e celebrazione di questo piatto unico, in grado di apportare da solo tra le 260 e le 340 kcal.
Napoli però non è solo pizza, ma anche arte e cultura, che trasudano da ogni vicolo e strada del capoluogo campano.
Percorrendo le vie del centro storico partenopeo è facile restare incantati dai meravigliosi gioielli esposti nelle vetrine, non quelli dozzinali dei franchising commerciali, ma quelli originali e pezzi unici dei maestri orafi. Il turista, così come il napoletano doc, è rapito dalla bellezza dell’arte e dai profumi della pizza appena cotta su pietra, dalle fragranze delle foglie di basilico che decorano e completano i piatti.
Celebrazione della pizza napoletana
Tutte queste emozioni si rivivono nella clip The Masters of Beauty diretta da Andrea Savoia con la consulenza artistica di Roberta Madonna, i cui protagonisti sono due grandi nomi del panorama culturale partenopeo, ovvero il pizzaiolo Gino Sorbillo e l’orefice Flavio Toro. Il primo è il maestro pizzaiolo famoso da Milano a New York, da Tokyo a Londra, discendente da una famiglia di pizzaioli, che hanno fatto la storia della cucina napoletana nel centro storico. Il secondo è un giovane orafo, che ha deciso di trasformare la pizza Margherita in un gioiello d’argento, inserito nella collezione L’Oro di Napoli. I due maestri sono ritratti nell’atto della creazione: la pizza.
Gino Sorbillo è nel suo quartier generale in via dei Tribunali 32 e stende con maestria la pasta per poi condirla con olio, pomodoro e basilico. Toro è nella sua bottega Eres Design in via Arenella 94 a forgiare dal metallo prezioso una forma cilindrica. Una telefonata d’intesa tra loro porta a termine una importante missione: salvaguardare le arti di Napoli.
E come suole dire un famoso detto partenopeo: Il segreto della pizza è l’acqua. Il segreto della pizza è il pomodoro. Il segreto della pizza è la farina. Il segreto della pizza è l’impasto. Il segreto della pizza è il forno a legna. Il segreto della pizza è… un segreto.
La Margherita d’argento resta un gioiello da ammirare e da gustare.