La solidarietà nei confronti dei terremotati è sempre maggiore. Si cerca di trovare nuove strade di finanziamento, anche le meno ovvie nonostante possano rivelarsisuccessivamentele più giuste. Il deputato del Movimento 5 Stelle Federico d'Incà ha rilanciato una iniziativa per destinare il jackpot delSuperenalotto (128 milioni di euro) alle popolazioni colpite dal Terremoto. L'appello è lanciato al governo Renzi ma soprattutto ai cittadiniinvitati a condividere questapropostapersensibilizzare la popolazione su questa opportunità che darebbe ampio respiro alle risorse sempre più oneroseper affrontare l'emergenza.

Il Movimento 5 Stelle ha da sempre combattuto il gioco d'azzardo e questo forse è un tentativo di rendere utile una attività che solitamente è dannosa per una gran parte della popolazione chelo pratica. La ludopatia, infatti, è un fenomeno in grande crescita anche a causa dello stesso Stato che tramite i vari giochi sotto il proprio monopolio incita i cittadini a spendere i propri soldi nei giochi di fortuna.

Il gioco d'azzardo può diventare solidale?

Diventa allora lecito pensare cheparte di quei soldi debba essere investita per soddisfare necessità sociali e quindi iniziative come queste che assumono un senso di comunità invece che di avidità personale. Tentare la fortuna potrebbe avere risvolti solidali?

Spendere i propri soldipensando "se vinco bene, se non vinco vincerà qualcun altro che ha più bisogno di me di quei soldi" potrebbetrasformare i giochi d'azzardo statali in qualcosa di più affine al bene comune. Anche se ovviamente in molti pensano che debbano essere completamente banditi.

Rimane il fatto che iniziative del genere su Facebookstanno prendendo piede e contrastano in qualche maniera quelle un po' più estreme come "togliere i soldi ai migranti e darli ai terremotati" che se da un certo punto di vista nazionalistico può avere un senso, nell'ottica di aiutare le personenon ha assolutamente una logica umana.

Al contrario dimostra una visione molto ristretta del bene comune, dove "bene" e "comune" finiscono là dove finisconole frontiere.

Si spera, dunque, che iniziative di eguaglianzaprendano il sopravvento su quelle razziste e di intolleranza.