Era il 1984 quando Allan Lichtman, docente di Storia presso l'American University di Washington, predisse attraverso un metodo "scientifico" la rielezione di Ronald Reagan alla Casa Bianca. Sono trascorsi 32 anni e da allora ci sono stati altri quattro presidenti degli Stati Uniti, gli ultimi tre (Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama) caratterizzati da due mandati a testa. Il professor Lichtman non ha mai sbagliato la sua previsione elettorale e l'ultima, relativa alla sfida dell'8 novembre prossimo tra Hillary Clinton e Donald Trump, non rallegra certamente l'ex first lady.

Secondo il metodo "infallibile" dell'esperto docente universitario infatti vincerà 'The Donald'. In realtà questa previsione somiglia tanto ad un calcolo matematico: secondo Lichtman infatti esistono le "tredici chiavi per la Casa Bianca". Sono affermazioni da definire vere o false, a partire dal carisma dei candidati fino alla maggioranza che li sostiene al Congresso, alla presenza di un terzo partito oltre ai tradizionali Democratico e Repubblicano o alla ricandidatura di un presidente uscente. Se sei o più affermazioni si rivelano false e contrarie al partito del presidente in carica, allora questo è destinato ad essere spodestato. Il metodo Lichtman applicato alle Presidenziali 2016 evidenzia sei affermazioni false e dunque contrarie al Partito Democratico di Barack Obama ed Hillary Clinton.

Pertanto, vince Trump.

Le incognite delle Presidenziali 2016

Allan Lichtman ammette però che quest'anno, per la prima volta, il suo metodo potrebbe rivelarsi errato e ciò è fortemente legato alla figura di Donald Trump, definito un "candidato inedito". "Uno come lui candidato alla presidenza non si era mai visto - sottolinea il docente dell'American University - perché Donald Trump ha trascorso la sua vita ad arricchirsi a spese degli altri, è un bugiardo seriale che incita alla violenza contro una parte del popolo americano e contro il suo rivale politico ed ha anche invitato una potenza straniera ad interferire sulle nostre elezioni. Sebbene tanto la mia previsione quanto le circostanze storiche potrebbero favorirlo, Trump rappresenta da solo tantissime eccezioni al tipico candidato presidente e questo potrebbe mandare in frantumi tutto ciò che finora si è rivelato veritiero nel mio modello oltre a modelli che nel nostro Paese hanno retto per 150 anni".