Che cosa succede se vince il no al referendum? - Il 4 dicembre gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul referendum costituzionale promosso dal governo Renzi, di cui nei giorni scorsi abbiamo cercato di elencare i vantaggi e gli svantaggi. Si tratterà di una decisione che potrebbe rivelarsi storica, con una fetta importante della nostra Costituzione che, in caso di affermazione del "Sì", potrebbe essere modificata.In queste ore febbrili che precedono il voto, in molti si chiedono cosa potrebbe succedere se il 4 dicembre alle urne finisse per affermarsi il "No", con il Premier che uscirebbe sconfitto dalle urne ed inevitabilmente delegittimato.

Di certo in caso di sconfitta del "Sì", la crisi del governo Renzi sarebbe dietro l'angolo, con il segretario del Partito Democratico che si troverebbe a dover affrontare - oltre alle richieste di dimissioni che pioverebbero dalle opposizioni - anche il fuoco amico della minoranza interna al suo partito, desiderosa di procedere alla resa dei conti per mettere la parola fine all'esperienza dell'ex sindaco di Firenze alla guida del PD.

Renzi: 'Cosa faccio se vince il no? Preparo i popcorn'

Sull'eventualità di una vittoria del "No" al referendum costituzionale, il Premier si è pronunciato questa mattina, intervenendo in diretta a Repubblica Tv, e - come riportato da "Adnkronos.com" - ha dichiarato: "Voglio che sia chiaro, chi vuole bloccare la casta ha in mano una matita domenica.

Se poi gli italiani dicono no, preparo i pop corn per vedere cosa succede dopo".Di certo, in caso di sconfitta di Renzi, la situazione politica italiana diventerebbe molto complicata e con ogni probabilità sarebbe necessario costituire un governo di scopo, con l'obiettivo di realizzare una nuova legge elettorale, per poi andare a votare e formare un nuovo governo.

Se infatti si andasse alle elezioni senza modificare la legge elettorale, il Senato sarebbe "ingovernabile". Neanche le cosiddette "larghe intese" sarebbero sufficienti per dare la fiducia ad un nuovo governo e dunque il Parlamento risulterebbe del tutto paralizzato. Va sottolineato inoltre, come nella partita del post-referendum - in caso di vittoria del "No" - il Presidente della Repubblica avrebbe un ruolo chiave: Mattarella infatti, esercitando i poteri che il suo mandato gli conferisce, potrebbe indirizzare in un senso o nell'altro l'iter da seguire per uscire dal pantano politico in cui ci si troverebbe. Dunque non ci resta che attendere il Referendum del 4 dicembre e poi avremo certamente le idee più chiare su quel che accadrà sotto il cielo della politica italiana.