Governo M5S-Lega: Di Maio e Salvini provano a individuare il premier

20:33 - Si è conclusa un'altra concitata giornata Politica, con Luigi Di Maio e Matteo Salvini che hanno continuato la ricerca del premier che possa guidare il governo targato M5S-Lega. La novità dell'ultima ora è rappresentata dalla disponibilità del leader grillino a fare un passo indietro, rinunciando a Palazzo Chigi. Nel weekend le trattative tra i due leader continueranno, con un limite temporale ben preciso: entro lunedì infatti le parti dovranno individuare il nome del premier da presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

19:10 - Dopo le parole di Silvio Berlusconi che ha accusato Matteo Salvini di non parlare a nome della coalizione di centrodestra, bensì a titolo personale o per conto della Lega, è arrivata la dura replica da parte del Carroccio che ha definito ‘sconcertanti’ le parole del Cavaliere. Nel frattempo la Lega non si arrende all’ipotesi di vedere Di Maio a Palazzo Chigi e in tal senso, per sbloccare lo stallo, il leader dei grillini si è detto disposto a fare un passo indietro.

16:00 - Dunque da parte di Silvio Berlusconi sono arrivate parole molto dure nei confronti di Matteo Salvini. Dopo la sentenza che lo ha riabilitato dal punto di vista politico, il Cavaliere è sceso nuovamente in campo – come dimostra la sua candidatura a premier avanzata in queste ore - ed è pronto a dare battaglia al leader del Carroccio per contendergli i voti della coalizione di centrodestra.Se fino a qualche settimana fa, Salvini era ormai sicuro di essersi preso in maniera quasi definitiva il centrodestra, ora – con un Berlusconi nuovamente candidabile – questa operazione non è più così certa.

Se, come sembra, il premier dell’esecutivo targato M5S-Lega dovesse essere grillino, Forza Italia si schiererebbe convintamente all’opposizione della Lega, nel tentativo – insieme a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – di erodere una fetta di voti dalla Lega, provando a riequilibrare il rapporto di forza all’interno della coalizione.

Berlusconi dunque è pronto a tornare in campo a tutti gli effetti e, se dovesse rivelarsi necessaria, potrebbe anche arrivare alla rottura con la Lega di Matteo Salvini.

13:10 - L'accordo per la formazione di un governo targato M5S-Lega sembra ormai ad un passo dalla realizzazione e Silvio Berlusconi, arrivato ad Aosta per impegni elettorali, ha utilizzato parole molto dure nei confronti del leader del Carroccio: "Salvini non ha mai parlato a nome dell'intera coalizione di centrodestra, ha sempre e solo parlato a nome proprio o a nome della Lega.

Parlare a nome di una coalizione, con un programma comune, è un'altra cosa e non ha nulla a che vedere con il Movimento 5 Stelle. In questo momento con Salvini c'è molta distanza"

11:30 - Il contratto di governo tra M5S e Lega è stato concluso ufficialmente questa mattina, con Luigi Di Maio che ha dato il via al voto tra gli iscritti grillini che si terrà sulla piattaforma Rosseau nella giornata di oggi. Nel corso del weekend invece, la Lega sonderà l’umore dei militanti e simpatizzanti attraverso i gazebo. Dunque il programma di governo tra le parti è stato concluso, ma ora i leader devono compiere l’ultimo passo, quello decisivo, per recarsi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con tutte le carte sul tavolo: Di Maio e Salvini infatti sono chiamati a scegliere il premier che dovrà guidare l’esecutivo del cambiamento e nelle prossime ore il leader politico dei 5S ed il segretario del Carroccio dovrebbero nuovamente incontrarsi per trovare l’intesa definitiva.

11:00 - Il contratto di governo tra M5S e Lega è stato chiuso ed ora la palla passa agli iscritti del Movimento che saranno chiamati ad esprimersi quest’oggi – dalle 10 fino alle 20 – sulla piattaforma Rousseau. Ad annunciarlo è stato il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, il quale in un video pubblicato sul Facebook, si è detto davvero felice per il risultato ottenuto, raccontando come siano stati 70 giorni molto intensi, caratterizzati da tantissime cose, con il Movimento che alla fine è riuscito a realizzare quanto aveva annunciato in campagna elettorale.

10:10 - Matteo Salvini ha più volte ribadito la sua contrarietà a Luigi Di Maio premier, aprendo invece alla possibilità di vedere a Palazzo Chigi un esponente grillino diverso dal capo politico del M5S.

In queste ore però, il leader della Lega sarebbe preoccupato dalle mosse del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale - nella giornata di lunedì, quando M5S e Lega si recheranno al Quirinale per presentare la proposta di governo - potrebbe non essere d'accordo di un altro stellato - diverso da Di Maio - poco noto, alla guida del governo. Il Capo dello Stato potrebbe ritenere che in una maggioranza basata su due partiti, il senso comune vuole che il premier sia il leader del partito che ha ricevuto più voti alle elezioni e, in questo caso dunque, toccherebbe a Di Maio guidare il cosiddetto 'governo del cambiamento'.

09:35 - Le misure indicate da M5S e Lega nel programma di governo sancito dal tavolo tecnico e messe a punto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sono elencate in modo piuttosto generico e dunque è complicato calcolare in modo scientifico l costo reale di tutte le misure.

Secondo una prima stima però, il costo stimato per la realizzazione dell'intero programma presentato da grillini e leghisti sarebbe di 65 miliardi di euro l'anno. Un costo che però potrebbe essere destinato a salire ulteriormente se determinate misure dovessero essere declinate in maniera differente. La grossa domanda che preoccupa il Capo dello Stato e non solo, è la seguente: dove trovare i soldi?

08:40 - Quello di oggi dovrebbe essere finalmente il giorno dell’individuazione del premier, con Luigi Di Maio e Matteo Salvini che stanno vivendo queste ore non più come un momento storico, bensì come il rischio di cadere in un clamoroso flop, con l’incubo di non venirne a capo. Per uscire dallo stallo dunque, le parti si rivedranno oggi, partendo da una certezza: il premier sarà certamente a 5 stelle.

Nella giornata di ieri Luigi Di Maio ha provato ad avanzare nuovamente la sua candidatura per Palazzo Chigi, ma la resistenza di Salvini è stata ferrea, con il leader leghista che non può permettersi di accettare un premier che lo farebbe passare agli occhi della coalizione di centrodestra come un traditore. A questo punto dunque, la sensazione è che si possa tornare a percorrere la strada di un premier terzo, probabilmente tecnico, di area M5S.

08:20 - Nelle trattative tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini per la formazione del governo, il Movimento ha provato a togliere il limite dei due anni al reddito di cittadinanza, ma alla fine ha prevalso la linea leghista, con i grillini che hanno perso, così come hanno perso sul fronte della Tav, per la quale non è più prevista la chiusura, come invece sembrava in un primo momento.

Inoltre, come denunciato da Mara Carfagna di Forza Italia, per quanto riguarda le misure a favore del Sud – territorio dove i 5 Stelle hanno fatto il pieno dei voti – non sembrava essercene traccia all’interno del programma. Poco dopo però, i grillini sono corsi ai ripari, annunciando un capitolo specifico per il Meridione, con misure come il reddito di cittadinanza che avranno un impatto decisivo soprattutto nel mezzogiorno. Sui migranti invece, si parla di far rimpatriare circa 500mila irregolari. Insomma, la sensazione è che fino a questo momento, la Lega abbia avuto la meglio nella trattativa, ottenendo maggiori risultati rispetto ai grillini.

08:00 - La trattativa tra M5S e Lega continua tra alti e bassi, con le due forze in campo che spesso offrono versioni differenti tra di loro.

Nella giornata di ieri ad esempio, da una parte i grillini sostenevano “Il contratto è chiuso”, mentre i leghisti ribattevano “No, ci stiamo lavorando”. Di certo, nel momento in cui si aveva la sensazione di essere entrati nel rettilineo finale, la trattativa si è nuovamente incagliata sul nome del candidato premier. Ieri sera Matteo Salvini dichiarava ‘O si chiude oppure lunedì la parola torna a Mattarella’, sembrando dunque nuovamente pessimista sul buon esisto della trattativa. La bozza di governo, che l’altro ieri era stata data per conclusa, in realtà è cambiata ulteriormente, con l’obiettivo di ammorbidire, rendendole più vaghe, le distanze esistenti tra M5S e Lega, anche se resta piuttosto duro il modo di affrontare giustizia, carceri e immigrazione, su spinta decisiva del Carroccio.

Dopo l'annuncio della fine del tavolo tecnico tra M5S e Lega, la sensazione era che il governo del cambiamento fosse vicino a prendere vita. Nella giornata di ieri, a partire dalle 9 fino alle 13:30, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono riuniti alla Camera per provare a sciogliere gli ultimi nodi, dando il via all'esecutivo tra grillini e leghisti. Tra i principali problemi da risolvere resta quello del premier che dovrà sedersi a Palazzo Chigi: il M5S continua ad avanzare la candidatura del suo Capo politico, vale a dire di Luigi Di Maio. Da questo punto di vista però, Salvini non sembra sentirci e anzi rilancia, sottolineando come né lui stesso in quanto leader della Lega, né Di Maio in quanto capo dei 5 Stelle andranno a ricoprire l'incarico di Presidente del Consiglio.

Il numero del Carroccio dunque - pur riconoscendo il diritto dei grillini ad ambire alla guida del governo - non ha dato il via libera a Di Maio Premier, avanzando invece la candidatura di Emilio Carelli.

Dalle parti del quartier generale del Movimento 5 Stelle però, si fa questo ragionamento: Di Maio è stato il candidato premier dei grillini nelle elezioni del 4 marzo ed ha ottenuto il 34% dei consensi: per questo motivo dunque, ha il diritto di sedere a Palazzo Chigi. Per ora la situazione sembra vivere una fase di stallo, con i due leader che dovrebbero incontrarsi nuovamente nella giornata di oggi a Milano per trovare una soluzione. Il tempo stringe e il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, aspetta una risposta entro la giornata di lunedì.

Segui su Blasting News il Live della trattativa tra Di Maio e Salvini per la formazione del governo M5S-Lega.