I voti degli americani all’estero saranno determinanti e “poche migliaia di voti” potrebbero fare la differenza, secondo quanto riportato lo scorso mese dall’Istituto Americano Rothermere (RAI) dell’Università di Oxford.
“Sono più di 250 mila gli americani residenti nel territorio cinese” a quanto afferma il console dell’ambasciata americana di Pechino, Robert Hareland, “due mila di loro hanno inviato i voti all’ambasciata americana”.
Hareland ha affermato che l’ambasciata non è al corrente del numero di americani residenti in Cina che potrebbero aver spedito o inviato tramite fax il loro voto in America, di coloro che voteranno online attraverso il Federal Voting Assistance Program (FVAP) del Dipartimento della Difesa o di coloro che torneranno in patria per votare.
“Si stima che il numero dei voti di rappresentanza degli americani all’estero raggiungerà un livello record” ha riferito Ada, leader dei Democratici in Cina, al Global Times, aggiungendo che sono più di 30 i volontari che assisteranno i cittadini americani a votare nelle città di Pechino, Shanghai e Chengdu.
Secondo le opinioni di molti americani residenti in Cina, la candidata Hillary Clinton vincerà le elezioni.
“A molti cinesi non piace la Clinton a causa della sua mancanza di pragmatismo e per le sue continue critiche verso la Cina, al contrario Trump, come uomo d’affari e più interessato a rafforzare i legami economici con la Cina” ha affermato Nick Compton, elettore di Iowa, che lavora per una organizzazione educativa a Pechino e che ha votato per la Clinton.
"Probabilmente coloro che voteranno per Trump, vogliono un buffone in carica che assicuri la crescita cinese come potenza mondiale” continua Compton. “Ma Trump è la scelta sbagliata”.
“Hilary vincerà le elezioni” ha detto Matt Haldane, giornalista e manager di un’azienda a Shenzhen, che vive da tre anni in Cina, “I candidati populisti come Trump perdono sempre e tendono ad essere dimenticati nel tempo”.
Secondo Haldane le azioni dell’FBI, riguardo al fatto che vede implicata la candidata democratica Clinton nel caso #emailgate, influiranno su alcuni voti, ma è improbabile che avranno impatto sul risultato delle elezioni stesse. “Non c’è molto che le persone non sappiano su Hilary Clinton, e inoltre sta gareggiando contro il più impopolare e presumibilmente il più inqualificato candidato nella storia americana” ha aggiunto Haldane, che non considera affatto un problema per il futuro presidenziale della Clinton una prova dell’FBI o una fuga di notizie di Julian Assange.