La diatriba sulla legge elettorale non ripaga il M5S. Nel test delle amministrative il movimento di Beppe Grillo subisce una grave battuta d’arresto: in nessuno dei quattro capoluoghi di regione i candidati pentastellati andranno al ballottaggio. Esclusi anche dalle grandi città come Parma e Verona. A Palermo si riconferma al primo turno il sindaco uscente Leoluca Orlando, grazie ad una legge elettorale che permette di diventare primo cittadino con il 40% delle preferenze; a Genova la poltrona da primo cittadino se la giocheranno al ballottaggio Marco Bucci del centrodestra e Giovanni Crivello del centrosinistra; a L’Aquila è Americo Dibenedetto, centrosinistra, a sfiorare la vittoria già al primo turno; mentre a Catanzaro andrà sicuramente al secondo turno il candidato di centrodestra Sergio Abramo (al secondo mandato), mentre ancora risulta incerto lo sfidante: Vincenzo Ciconte del centrosinistra o Nicola Fiorita della lista civica?

Grillini fuori dai grandi centri

È un pessimo segnale quello dato dagli elettori al movimento di Grillo. Non solo non si aggiudicano nessuno dei quattro capoluoghi di regione, dove non partecipano al ballottaggio, ma anche nelle grandi città, soprattutto a Parma, Verona e Taranto, i cittadini li hanno puniti preferendo mandare al secondo turno candidati di centrodestra, di centrosinistra o delle liste civiche. Uno smacco quasi ovunque che brucia ancora di più a Parma dove il candidato Daniele Ghirarduzzi ottiene sono lo 0,48% delle preferenze. A Genova, la città di Grillo, la candidata pentastellata Marika Cassimatis si aggiudica il terzo posto con il 18% dei voti.

È il Pd a conquistare quasi ovunque il secondo turno soprattutto dove si è alleato con gli altri partiti di sinistra, mentre sul versante del centrodestra gli elettori hanno premiato le alleanze tra Forza Italia e Lega, tanto che si parla di una rinascita del vecchio sodalizio tra il partito di Berlusconi e quello di Bossi.

I risultati delle amministrative nelle grandi città

A Lecce il successore di Paolo Perrone verrà scelto tra il candidato di centrodestra Mauro Gilberti che si attesta al 45,8% e Carlo Maria Salvemini che si ferma al 28,6%, mentre il centrista Alessandro Delli Noci si ferma al 16%. A La Spezia sono i candidati di centrodestra Pierluigi Peracchini (32,4%) e Paolo Manfredini (25,1%) del centrosinistra ad andare al ballottaggio, la candidata del M5S, Donatella del Turco, si ferma ad appena l’8,8%.

A Trapani è il controverso candidato Girolamo Fazio, finito agli arresti domiciliari per lo scandalo sui traghetti e scarcerato solo di recente, ad essere in vantaggio con il 32,8% delle preferenze sul candidato del Pd Pietro Savona che si ferma al 25,3%.

A Verona lo scontro al ballottaggio sarà tra centrodestra contro centrodestra, protagonisti del secondo turno saranno infatti Federico Sboarina (oltre il 29%) e la senatrice Patrizia Bisinella, compagna del sindaco uscente Flavio Tosi che lascia la poltrona dopo 10 anni. A Lucca e a Pistoia sono i candidati del centrosinistra a confermarsi in vantaggio, mentre a Rignano sull’Arno, paese natale di Renzi, si conferma sindaco l’ex piddino Daniele Lorenzini.

Uno sguardo ai risultati dei piccoli centri

Ad Antrodoco, in provincia di Rieti, diventa sindaco Alberto Guerrieri con il 44,19% dei voti, mentre a Cittaducale è nuovo primo cittadino Leonardo Ranalli (38,26%) entrambi candidati di una lista civica. Mentre nel viterbese, a Montalto di Castro conquista la poltrona di sindaco Sergio Caci con il 59,06% con la lista civica “Sviluppo, Trasparenza e Legalità”; a Capranica vince Pietro Nocchi con la sua lista civica Senza Frontiere (54,77% delle preferenze); è nuovo sindaco di Ronciglione Mario Mengoni che con la sua lista civica “Insieme partecipiamo” ha raggiunto il 30,61% dei voti. In due comuni abruzzesi si riconfermano con oltre il 60% dei voti i sindaci uscenti: a Spoltore, in provincia di Pescara, Luciano Di Lorito del centrosinistra (60%) e a San Salvo (Chieti) Tiziana Magnacca del centrodestra con il 65% delle preferenze.