È un movimento 5 stelle sempre più lacerato quello che affronta il post-elezioni comunali. Il partito di Beppe Grillo non è arrivato al ballottaggio in alcun capoluogo di provincia ed in particolare a Parma ha raccolto appena il 3%, venendo surclassato dall'ex pentastellato Federico Pizzarotti. Nel pieno spirito giustizialista grillino, è già iniziata la ricerca dei colpevoli di tale disastro e nemmeno in maniera eccessivamente criptica.
'Chi ha deciso la linea a Genova e Palermo si prenda le proprie responsabilità'
Si è espresso così un parlamentare, riferendosi chiaramente a Luigi di Maio, maggiore esponente della branca pragmatica del Movimento.
Il vicepresidente della Camera, che negli ultimi tempi ha anche avuto un diverbio con Roberto Saviano, è però il candidato premier di punta tra le file grilline e sembra davvero inverosimile che possa farsi da parte dopo queste comunali.
'Ci siamo messi a mercanteggiare senza ottenere nulla ed abbiamo perso credibilità'
Sempre più sono quelli che accusano il Movimento di essersi discostato dalle battaglie che lo hanno caratterizzato, perdendo così la fiducia di quella parte dell'elettorato, che vedeva nei pentastellati una ventata di aria fresca nella scena politica.
Un Movimento spezzato
Tale risultato non ha fatto che accentuare le tensioni all'interno del calderone grillino, dove ora si ritrovano a convivere espressioni di sentimenti, che se pur simili, non lo sono abbastanza.
Pragmatici e ortodossi. Collaborazione con le altre frange politiche, o isolamento virtuoso. Erano comunque state le parole dello stesso Beppe Grillo a presagire la portata di tale sconfitta. Il capo maximo del partito aveva infatti posto l'accento sull'enorme quantità di comuni in cui il Movimento era presente, addirittura 225, contro i 134 del PD.
In questo caso, tuttavia, la quantità non ha premiato l'ex comico genovese, che ha visto i suoi venire sconfitti dai partiti "tradizionali".
Grillo vuole evitare allarmismi
'Si sa che storicamente i nostri dati alle Comunali sono inferiori rispetto ad elezioni Politiche ed Europee'. Il messaggio del leader è quello di non dare troppo peso a questa sconfitta, cercando di tranquillizzare il proprio elettorato.
La sensazione è che però tale spiegazione sia stata fornita più per rincuorare se stesso, che gli altri. È così che un messaggio di unione verso il partito si trasforma più in una patetica giustificazione. Una sconfitta è una sconfitta.