casapound non ha mai nascosto le sue radici e la sua dottrina, il movimento si ispira al fascismo anche se ne condanna le leggi razziali. Anche riguardo la forma totalitaria che aveva il regime Casapound non è più d'accordo, ora auspicano uno Stato democratico e repubblicano (ispirandosi più alla Repubblica sociale italiana che al regime). "Sono i centri sociali che andrebbero sciolti, non noi.
Vogliamo superare il 3% e semmai lo Ius Soli verrà approvato andremo a stanare i parlamentari alla buvette".
Casapound a Bologna
Il partito della tartaruga frecciata arriva a Bologna, esattamente in via Boldrini, per permettere il comizio elettorale a simone di stefano. Lo spiegamento delle forze dell'ordine è notevole, anche se non imponente, a causa delle continue minacce da parte degli antagonisti dei centri sociali. "Il fascismo è una dottrina che non deve essere per forza una dittatura o uno Stato totalitario. Non vogliamo sopprimere la democrazia, ci piace che tutti possano esprimersi e votare in libertà. Lo Stato che vogliamo si realizza a pieno nella Costituzione e nella democrazia" dice Di Stefano, che continua "Se i parlamentari traditori voteranno lo Ius Soli voleranno sedie e li andremo a cercare alla buvette".
Fuori dalla struttura che ospita il congresso blindati della polizia e agenti antisommossa pronti a respingere eventuali attacchi dei militanti antifascisti. Lo scorso Venerdì, sempre per un comizio di Casapound, la polizia ha dovuto fronteggiare con gli idranti e cariche i collettivi autonomi dei centri sociali, "Quattro scappati di casa scemi e figli di papà che in realtà ci fanno solo pubblicità" li definisce il segretario di Cpi. "La città è blindata perché esistono queste persone violente, anonime, che con atti criminosi tentano di impedire il libero svolgimento della campagna elettorale degli altri partiti. La responsabilità è di chi tiene in vita queste organizzazioni criminose che piuttosto andrebbero sciolte".
Obiettivo 3%
In sala, in insieme al coordinatore regionale Pierpaolo Mora, sostiene che l'obiettivo per Bologna è di superare il 3%. Di Stefano parla anche della delibera comunale che vieta spazi pubblici a chi non rispetta la Costituzione: "Se fossimo stati fuori legge ci avrebbero già sciolto tanti anni fa. Anzi dire che dobbiamo rinnegare il fascismo è anticostituzionale. Il comune può chiederci di rispettare le leggi ma non obbligarci a firmare una dichiarazione di principi" dichiara Di Stefano. La Cgil, da parte sua, condanna l'attività elettorale di Cpi a Bologna: "Uno sfregio, ancora una volta, alla Bologna antifascista".