casapound nell'ultimo periodo è spesso sulle prime pagine dei giornali nazionali, questo perché il partito è riuscito a candidarsi in tutti i collegi e dunque il simbolo della tartaruga frecciata sarà presente sulle schede elettorali di tutto il Paese. Sono passati ormai anni dal lontano 2013, quando CPI portò a casa un risultato da 0 virgola; ora il movimento di via Napoleone III si dice maturo e pronto a entrare in parlamento.

L'avanzata di Casapound

L'ex premier Renzi probabilmente è l'unico ad aver preso sul serio l'avanzata di Casapound, tanto che in una lettera inviata a Repubblica ha accusato il direttore di non parlare più del PD e delle sue crociate antifasciste.

"Non scrivi che il Partito Democratico ha partecipato alla manifestazione di Macerata a fianco dell'Anpi... Attacca pure me, vedremo poi cosa dirai quando ti troverai un governo di Salvini con l'appoggio di Casapound. Sarai fiero che le uniche parole le avrai spese contro di me piuttosto che contro i fascisti" scrive Renzi a Ezio Mauro. Da queste poche righe si capisce come il segretario del PD abbia un timore fondato di perdere le prossime elezioni, addirittura prevede che le vinca Salvini e che Casapound entri in parlamento. Il partito di Gianluca Iannone, ora guidato da Simone Di Stefano, è sempre più vicino al suo obiettivo; per entrare in parlamento ed eleggere una manciata di deputati serve superare lo sbarramento del 3%.

Secondo gli ultimi sondaggi CPI sarebbe molto vicina a questo risultato, senz'altro storico, che potrebbe riportare i "fascisti" in Parlamento. L'avanzata di Casapound in realtà fa più male al centro destra che alla sinistra. Addirittura simone di stefano, durante la presentazione dei candidati in Lombardia, dichiara: "Se la sinistra ha smesso di parlare alla sinistra, ci penseremo noi a fare la sinistra in questo Paese".

"Fiato sul collo ai traditori"

Proprio come una tartaruga il partito di Di Stefano avanza, lento ma inesorabile, lanciando parole forti nei confronti dell'attuale classe politica e dei governanti: "Il 3% possiamo raggiungerlo, entreremo in Regione e in Parlamento, e terremo il fiato sul collo ai traditori". Riguardo al fascismo, Di Stefano lo rivendica, affermando "la nostra storia parte da lì, ne prendiamo però il buono" e in merito ai fatti di Macerata il candidato premier di CPI si dice sconvolto: "A Macerata è andata in scena l'Italia peggiore, quella che infoiba gli italiani e acclama i nemici".