Il sacrario militare di redipuglia è un monumentale cimitero militare situato in Friuli-Venezia Giulia, costruito in epoca fascista, che contiene le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. Sorge a Redipuglia in provincia di Gorizia ed è stato utilizzato come location dal movimento di casapound per girare lo spot elettorale.

Lo spot a Redipuglia

E' un parco commemorativo grande oltre 100 ettari ed è stato costruito in un dei luoghi dove la prima guerra mondiale è stata combattuta. Il 4 novembre di ogni anno il presidente del Senato, in via istituzionale, si reca sul posto per la commemorazione dei 689.000 militari italiani caduti durante la grande guerra.

Casapound ha scelto questo posto per dimostrare la vicinanza del movimento allo spirito italiano dei primi del novecento, girandoci il proprio spot elettorale. Nel video si vede Simone Di Stefano, segretario del movimento, camminare con passo sicuro e deciso sul sacrario mentre una voce narrante recita: "L'Italia è una grande nazione... Nei momenti difficili noi italiani abbiamo saputo unirci e combattere per la difesa dei nostri confini". Verso la fine del filmato l'inquadratura si ferma sul segretario e la voce conclude dicendo: "L'Italia oggi è in pericolo, sta a te difenderla". La vicenda ha scatenato polemiche e reazioni politiche. Il vicepresidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Sergio Bolzonello è stato il primo a criticare la scelta: "E' un luogo sacro e non può essere utilizzato per spot elettorali.

Ricordo che una delle conquiste più grandi di questa epoca è stata la pace e penso che da quei caduti venga alle nuove generazioni il monito di vivere in un mondo senza guerre". E in merito ai momenti di unificazione nazionale il vicepresidente preferisce ricordare l'unione post terremoto del 1976. Di Stefano da parte sua ribatte e ribadisce che, anzi, solo Casapound può permettersi di ispirarsi a Redipuglia.

Il post di Di Stefano

"In questa nazione si sputa sui nostri soldati morti in continuazione, si offende il tricolore. Perfino il Presidente della Repubblica si permette di mettere in discussione i confini della Patria scritti con il sangue dei nostri Eroi" esordisce di Stefano in un post pubblicato sui social network. "Qualcuno ci critica per avere girato il video al Sacrario di Redipuglia... Sciagurati! Solo noi siamo degni di nominare quei ragazzi, in quanto solo noi siamo pronti a mantenere fede allo stesso giuramento: morire per l'Italia. Come loro, per loro" conclude Di Stefano.