Renzi smentisce le fake news sulla moglie Agnese. Nella giornata di ieri, i siti web di molte testate online, hanno portato avanti la notizia su un presunto pass che Agnese, la moglie dell'ex premier Matteo Renzi, avrebbe in suo possesso. Grazie a questo passepartout la moglie di Renzi potrebbe parcheggiare un po' ovunque, transitare su qualsiasi strada, comprese le ztl e quelle pedonali.
La notizia sul Passepartout
La notizia è partita da alcuni esponenti del partito della Meloni, Fratelli d'Italia, Francesco Torselli e Giovanni Donzelli, ma via via si è ingarbugliata prima della smentita dello stesso Renzi, infatti alle prima accuse, sono scattate le difese da parte del primo cittadino in quota Pd, Dario Nardella, che ne ha giustificato il possesso grazie ad una richiesta della prefettura. Successivamente altre presunte fonti interne del Partito Democratico fanno sapere alle agenzie di stampa invece che il passepartout era stato dato a Renzi mentre era ancora in carica, per motivi di sicurezza, che era valido per la sola loro auto, a lui intestata e che successivamente è rimasto in loro possesso.
Come si vedrà, la difesa messa in atto è piena di falle:
- Renzi non ricopre più cariche istituzionali e non ne ha perciò diritto
- I comuni cittadini (come loro d'altronde) non possono parcheggiare e transitare dove vogliono
- L'auto, pur volendo, è intestata ad Agnese
Secondo le indagini del Fatto Quotidiano è venuta meno anche la difesa del sindaco Nardella, il cui staff che ha contattato dal giornale, aveva continuato sulla falsa riga della richiesta della prefettura, che però ha smentito su tutta la linea, invalidando quindi la teoria secondo cui per motivi di sicurezza si fosse arrivati all'emissione del passepartout in seguito ad una riunione del 25 settembre scorso; notizia tra le altre cose facilmente smentibile per il semplice fatto che il presunto permesso era datato 21 settembre 2017.
La smentita di Renzi
In serata non si è fatta attendere molto la smentita di Matteo Renzi che in un lungo post su facebook, ha bollato l'intera storia come fake news, volta solo a inquinare la già compromessa campagna elettorale. Secondo il segretario infatti, i due esponenti di FdI erano in malafede, e volevano solo gettare fango sul Partito Democratico, nonchè sullo stesso Renzi, che si è giustamente indignato soprattutto perché è stata tirata in mezzo anche la sua famiglia.
Alle querele, secondo Renzi seguiranno le donazioni all'Ospedale Pediatrico di Firenze. Di seguito, le sue ragioni:
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