Renzi, ex presidente del consiglio in Italia, è stato di recente al centro di una bufera mediatica ben congegnata. L’ex premier, per festeggiare l’accordo ottenuto tra la casa produttrice di trattori ed autovetture, si è concesso un giro su di una lussuosa lamborghini, così da poter mettere in mostra il pregio e le qualità della stessa. Il popolo del web tuttavia si è scatenato contro il toscano, mosso dal sospetto che, quella lussuosissima ammiraglia, fosse in realtà stata comprata con “i soldi dei contribuenti”. Inutili le tempestive smentite: su alcuni la notizia aveva già fatto breccia, modificandone la percezione della realtà.
Oltre alla dannosità delle stesse (basti pensare alla questione Vaccini e ai danni portati da news scorrette e disinformazione), queste “Fake News”, letteralmente “Notizie false”, da qualche anno a questa parte spopolano in rete. I bersagli preferiti sono le personalità di spicco, coloro che, in fin dei conti, hanno maggiormente da perdere in caso di scandali (o anche solo presunti tali). Di recente sono addirittura nati siti specifici che, contrariamente all’etica professionale, accumulano centinaia di “bufale” che se cliccate, oltre alla “notizia”, mostrano anche varie pubblicità (veri sponsor dei siti stessi). Perché nasce tutto ciò?
La psicologia dello scoop: umana curiosità
La psicologia può, almeno in parte, spiegare il successo di tali notizie.
L’uomo è, per natura, portato alla curiosità, istinto primordiale che condividiamo tutt’ora con le forme di vita senzienti più avanzate. Esattamente come un cerbiatto può andare alla ricerca di cibo ed esplorare, con fare incuriosito, un elemento da lui mai incontrato, così l’uomo che è sempre in cerca di novità ed ulteriore conoscenza sarà portato, sebbene piuttosto inconsapevolmente, a voler sapere di più.
Un titolo particolarmente appropriato ed il fattore “fama” del soggetto in questione fungono da vere e proprie esche, esche in grado di catturare la stragrande maggioranza dei lettori.
Difendersi dalle fake news è possibile?
Difendersi da questa piaga è possibile? La risposta è un convinto sì. La psicologia suggerisce infatti di non fermarsi ad un semplice primo sguardo e di andare, invece, a verificare l’attendibilità della notizia.
Oltre ad una vera e propria ricerca (che può spiegarci, per esempio, che è impossibile per un pregiudicato commettere rapina ad Istanbul se si trova detenuto in Croazia), la cosa migliore da fare è leggere l’articolo in modo del tutto normale, cercando di evidenziarne i punti forti e quelli deboli, cercando di capire se gli eventi si sono verificati realmente o meno. Il pensiero critico, unito alla vastità di internet (strumento rinomato per la sua doppia faccia di alleato e nemico), possono fornire un valido aiuto contro la disinformazione e fornirci completa disillusione, anche nel caso di temi “scottanti” e particolarmente delicati.