Una bozza di contratto di governo "leakata" da HuffPost fa scoppiare la polemica: i contenuti della bozza, alquanto estremisti a livello politico e finanziario, fa scaldare anche i mercati e lo spread. Un po' di schizofrenia derivata dall'instabilità di governo e dall'incertezza ancora in atto; con l'incognita di un governo completamente "populista" pronto a prendere il timone di uno dei paesi più centrali dell'Unione Europea.
Eppure, gli avvisi dell'Europa, rinsaldano l'unione tra Di Maio e Salvini che, riabilitando i toni anti establishment, si preparano a chiudere il contratto entro oggi.
La polemica sul contratto di governo
I punti più discutibili della famosa bozza uscita fuori ieri sera sono: un comitato di riconciliazione parallelo al consiglio dei ministri della Repubblica che, effettivamente, svuoterebbe il governo del suo potere esecutivo, trasferendolo di fatto ad un organo privato ed esterno che potrebbe incidere su decisioni fondamentali incentrate anche su "crisi internazionali e calamità naturali". Poi c'è la questione Europa: i due partiti chiedono alla Bce di cancellare al nostro paese ben 250 miliardi di euro di debito; richiesta alquanto fantasiosa e curiosa che ha fatto sorridere molti, ma anche preoccupare gli investitori internazionali; quelli che da anni hanno deciso di comprare il nostro debito.
In diverse città italiane sono arrivate diverse chiamate dal tono preoccupato di questi operatori finanziari che chiedevano cosa stesse succedendo nel nostro paese. Poi c'è la volontà di inseguire il sentiero stretto di una possibile uscita dall'euro dell'Italia; M5S e Lega vorrebbero trovare un modo per poter uscire dall'euro, per far in modo che ogni stato sovrano possa riappropriarsi della sua sovranità monetaria. Sul tema della giustizia il contratto è scritto sul solco di un giustizialismo demagogo che dovrebbe portare ad avere più carceri, la riforma della prescrizione e l'istituzione dell'agente provocatore. Leghisti e pentastellati hanno dichiarato che quella uscita è solamente una vecchia bozza e che il contratto è già stato modificato diverse volte.
Ora nel documento non ci sarebbe più alcun accenno all'uscita dall'euro. Molto interessante come, su un punto così cruciale, i partiti che si apprestano ad andare al governo abbiano cambiato radicalmente posizione nel giro di sole 24 ore. Per niente rassicurante.
Si va verso la chiusura del contratto di governo
In queste ore si stanno limando gli ultimi dettagli, e nel giro di 24 ore il contratto di governo tra Lega e M5S dovrebbe essere pronto. L'accordo c'è, e ora si aspetta solo il responso delle rispettive basi chiamate ad esprimersi - in un modo piuttosto discutibile - questo fine settimana. La quadra sui programmi si è trovata; rimane da definire la questione più delicata: a chi andrà la poltrona di presidente del Consiglio?
I giornali tornano a parlare di una staffetta tra i due leader, ma questa sarebbe un'arma a doppio taglio per entrambi. Le domande da porsi sono diverse: chi inizia? Come può l'altro avere l'assicurazione che il governo non cada, rischiando così di perdere la sua opportunità di guidare l'esecutivo? Veramente Di Maio e Salvini, nel pieno della loro ascesa, rischieranno di logorarsi andando a palazzo Chigi per guidare un governo che nasce necessariamente zoppo? Difficile. Ecco allora che l'ipotesi staffetta rimane in campo, ma questa potrebbe interessare figure partitiche diverse dalle due leadership. La Stampa parla di Vincenzo Spadafora per il M5S, mentre l'uomo della Lega potrebbe essere il fedelissimo di Salvini, Giancarlo Giorgetti.