E' stata l'unica lista a superare l'1% alle scorse elezioni politiche fra quelle che non sono riuscite a superare lo sbarramento del 3% per entrare in Parlamento, stiamo parlando di Potere al Popolo, il soggetto plurale della sinistra antiliberista che proprio in queste settimane sta discutendo, fra le proprie numerose anime e componenti, le modalità di come proseguire il proprio percorso politico.

Potere al Popolo in assemblea nazionale il 26 e 27 maggio: ecco le varie posizioni in campo

Potere al Popolo ha indetto un'assemblea nazionale di due giorni, a Napoli il 26 e 27 maggio, presso l'ex Opg Je so' Pazzo, ma nel frattempo le varie anime e componenti del progetto stanno discutendo al proprio interno di come proseguire questa esperienza.

In base a quanto affermato recentemente sul Manifesto l'idea sarebbe quella di lanciare un tesseramento a giugno che porterebbe a una vera e propria assemblea costituente a settembre: in tale sede saranno votati il coordinamento e il portavoce, oltre al programma politico e allo Statuto.

Su questa ipotesi convergerebbe nella sostanza, oltre al gruppo napoletano dell'Ex Opg dell'attuale leader Viola Carofalo, anche la rete Eurostop di cui fa parte fra gli altri Giorgio Cremaschi. Anche se il tutto è ancora in evoluzione. E importante in tal senso pare essere il coordinamento nazionale fissato per il 9 maggio.

Potrebbe nascere nei prossimi mesi un vero e proprio movimento politico: ma la parola "partito" in questo momento non la fa nessuno anche perché farebbe storcere il naso ai molti che, dentro PaP, già militano in un partito. Abbiamo a tale proposito raccolto anche alcune indiscrezioni su quale posizione hanno i vari soggetti organizzati che appunto fanno parte di Potere al Popolo.

Il Partito della Rifondazione Comunista peraltro è reduce da un weekend di discussione a Spoleto ed ha visto una segreteria nazionale che nella sostanza insiste per aprire la fase delle adesioni individuali a PaP. L'assise si è conclusa senza votazioni, ma secondo alcune indiscrezioni da noi raccolte, dentro tale partito ci sarebbero sostanzialmente quattro diverse "sensibilità": la maggioranza col segretario Maurizio Acerbo è favorevole alla prosecuzione del percorso dentro PaP pur lasciando aperto uno spiraglio ad altri progetti soprattutto per le elezioni europee; vi è poi un'altra componente della maggioranza (guidata dal segretario milanese Matteo Prencipe) che sarebbe sostanzialmente per non insistere con PaP e riaprire invece l'interlocuzione con Sinistra Italiana; vi è poi la componente vicina all'europarlamentare Eleonora Forenza che vorrebbe accelerare su PaP e superare definitivamente la fase "interguppi"; infine i militanti vicini al giovane versiliese Nicolò Martinelli e all'ex deputato Gianluigi Pegolo vorrebbero proseguire il percorso di PaP ma a condizione che sia possibile starci come partito, rifiutando invece l'adesione individuale dei militanti del PRC al nuovo movimento.

Il tutto in un contesto in cui Rifondazione Comunista della Toscana ha recentemente varato un documento in cui contesta la scarsa democrazia e l'eccessivo dirigismo dentro PaP.

Anche Sinistra Anticapitalista dell'ex senatore Franco Turigliatto non è favorevole all'ipotesi della trasformazione di PaP in un vero e proprio soggetto politico, preferendo invece far sì che Potere al Popolo diventi un fronte politico e sociale più ampio che punti ad allargarsi, e non invece a "chiudersi" in un soggetto politico. Inoltre SA riscontra alcune divergenze con gli altri soggetti sul piano delle politiche internazionali e dell'approccio col mondo sindacale.

Il Partito Comunista Italiano invece si trova in fase congressuale e quindi ha gli organismi nazionali dimissionari, però recentemente aveva lasciato intendere di non essere intenzionato a sciogliersi dentro a un eventuale nuovo partito con un proprio tesseramento autonomo: la formazione di Mauro Alboresi intende infatti mantenere la propria autonomia organizzativa e qualora PaP dovesse diventare un soggetto politico, con ogni probabilità il PCI ci si relazionerebbe con esso da pari, valutando di volta in volta possibili alleanze e convergenze.

Potere al Popolo di fronte alla discussione sulle Elezioni europee

Altra discussione che Potere al Popolo dovrà affrontare è poi quella riguardante le elezioni europee del 2019, un passaggio elettorale su cui non tutte le varie componenti potrebbero avere gli stessi obiettivi e riferimenti europei. Ci sarebbe una preferenza in Potere al Popolo di rapporti con Melenchon, che a sua volta ha firmato un testo unitario con Podemos e con il Bloco de Esquerda portoghese. Rifondazione però è parte organica della Sinistra Europea. I napoletani dell'Ex Opg mantengono rapporti con "Dema" del sindaco De Magistris, il quale da marzo ha avanzato l'idea della nascita di una lista transnazionale con Varoufakis, il quale a sua volta intrattiene rapporti con Hamon del PS francese.

Così come va considerato che "L’altra Europa con Tsipras" è l'unico soggetto che per presentare una lista elettorale non deve raccogliere le firme necessarie e anche questo fatto pesa nella discussione generale.

Peraltro va aggiunto che le sempre più probabili elezioni politiche anticipate, potrebbero anticipare il momento della scelta di come presentarsi alle urne almeno in Italia. Ma questa è un'altra partita che si intreccia con le evoluzioni istituzionali generali di queste ore.