Si prevedono tempi duri per i "furbetti del cartellino" dopo le dichiarazioni rilasciate dal neo-ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. In un'intervista concessa al "Corriere della Sera", l'avvocatessa siciliana ha annunciato un "cambio di passo" per contrastare chi commette irregolarità, a partire dall'inqualificabile abitudine di timbrare al posto dei colleghi per coprirne l'assenza in ufficio.

Controlli più frequenti e ispezioni a sorpresa, ma anche introduzione di nuove tecnologie come, ad esempio, il rilevamento delle impronte digitali. Sono queste le prime misure su cui punta la Bongiorno per debellare la piaga dell’assenteismo, che ha definito un "fenomeno odioso". Tra i suoi primi interventi, dovrebbero esserci dei controlli a campione nei vari uffici statali, effettuati da un pool di consulenti ed esperti in "modelli organizzativi". Le verifiche avranno una doppia funzione: dovranno individuare eventuali disservizi al fine di colmarli, e portare alla luce quelle che ha definito "inerzie", ovvero comportamenti scorretti verso i quali si agirà in maniera inflessibile.

Se con la precedente riforma Madia si era puntato sulla "tolleranza zero" contro i "furbetti del cartellino" inasprendo le sanzioni, Giulia Bongiorno vuole andare oltre, dicendo che è necessaria anche un'attività di prevenzione. Per farlo si dovrà ricorrere ad una serie di tecnologie avanzate, come le rilevazioni biometriche che torneranno utili per individuare i dipendenti che timbreranno il cartellino al posto di altri colleghi. Infatti, se è vero che esiste l'assenteismo, è pur vero che c'è da combattere anche il triste fenomeno dei lavoratori disposti a "coprire" i colleghi poco corretti.

Quando le è stato chiesto se sia opportuno introdurre il rilevamento delle impronte digitali ai dipendenti della pubblica amministrazione, l'avvocatessa palermitana ha ricordato che ciò è accaduto anche a lei quando ha votato alla Camera per combattere la piaga dei "pianisti", e non è stato nulla di traumatico.

In tema di privacy, invece, deve sempre prevalere l'interesse collettivo.

Dunque, con l'introduzione di queste nuove norme, il ministro per la Pubblica Amministrazione si aspetta la fine dell'assenteismo, con tutti i dipendenti al lavoro e al servizio del cittadino.

Sull'eventuale introduzione di un censimento dei raccomandati che il vicepremier Di Mario vorrebbe ampliare a coloro che lavorano in Rai, la Bongiorno ha risposto che la carriera di un raccomandato può essere stroncata valutandone l'operato. Il vero problema è che, ad oggi, tutte le valutazioni nella pubblica amministrazione risultano brillanti quando, in realtà, il sistema non lo è affatto. Per questo motivo, dovranno essere i cittadini a giudicare l'operato dei lavoratori del settore pubblico, valutando con oggettività e senza fare sconti a nessuno.

La riforma del Corpo forestale presente nella legge Madia è stata definita dal neo-ministro un vero e proprio fallimento, soprattutto in riferimento a quanto accaduto la scorsa estate, quando l'Italia è stata devastata dagli incendi. Dunque, dopo il giudizio della Consulta, bisognerà intervenire anche su questo fronte per invertire la rotta.

La lotta alla corruzione

"Passare dalla quantità alla qualità delle leggi". È questa, secondo il ministro Bongiorno, la strada da imboccare per combattere la corruzione. Secondo la senatrice siciliana, infatti, nel nostro ordinamento sono presenti troppe "norme oscure" che si piegano facilmente ad interpretazioni arbitrarie soprattutto da parte di chi punta a far prevalere esclusivamente i suoi interessi.

Inoltre le aziende hanno troppi interlocutori e uffici e, di conseguenza, per approvare un progetto, i tempi risultano eccessivamente lunghi, una sorta di "Via Crucis". Le lungaggini burocratiche, infatti, vanno ad incidere sul proliferare della corruzione, poiché diventa sempre più forte per il cittadino la tentazione di "oliare" le persone giuste per accelerare la fine delle pratiche e la concessione di permessi.

In quest'ottica, si devono varare regole più chiare che definiscano cosa si può o non si può fare, in modo tale che anche i funzionari onesti siano più sicuri nello svolgere il proprio lavoro, senza temere di incorrere in errori. In tal modo, si potrà uscire dallo stato di impasse in cui ci si trova adesso, con dipendenti bloccati dal "timore di incorrere in reati".

Giulia Bongiorno, inoltre, ha applaudito l'iniziativa del ministro della Giustizia Bonafede, il quale vuole cassare la legge sulle intercettazioni.

Alla domanda su eventuali interventi per le donne nella pubblica amministrazione, l'avvocatessa di Palermo ha risposto che cercherà di rendere più "agile" il loro lavoro, introducendo adeguamenti infrastrutturali e miglioramento dei dispositivi tecnologici.

Ampliando il discorso al governo, secondo la Bongiorno l'alleanza Lega-M5S durerà nel tempo, nonostante da più parti sia stata dipinta come un "mostro". Infine ha applaudito il ministro degli Interni Salvini, che sta dimostrando come il fenomeno migranti si può limitare concretamente, sottolineando come il vicepremier leghista non sia razzista, ma sia un rappresentante delle istituzioni che si sta facendo rispettare.