'Può l'Italia fidarsi di Matteo Salvini?'. Una domanda che fa da traino all'articolo curato da James Reynolds per la BBC, in cui viene tracciato un ritratto di colui che, secondo il giornalista britannico, è attualmente l'uomo di punta della Politica italiana. L'immagine del segretario del Carroccio 'disegnata' sul colosso dell'emittenza e dell'informazione del Regno Unito risulta abbastanza condivisibile, indipendentemente dall'appartenenza politica: quella di un leader abile, grande comunicatore e trasformista, capace di evolversi in base ai tempi e di proporsi sotto una veste che risulta al passo con l'epoca che stiamo attraversando.
Alla luce di ciò che è accaduto politicamente in Italia dopo le elezioni del 4 marzo, Salvini oggi è 'l'uomo forte del governo di Roma'. Secondo Reynolds, il suo successo elettorale è "imprevisto" così come tutto ciò che si è verificato dopo: l'alleanza con i Cinque Stelle e la scelta come capo del governo "di uno sconosciuto professore di diritto sostanzialmente privo di potere".
Dai comunisti padani all'ultradestra, passando per il secessionismo leghista
La BBC ripercorre la carriera politica di Salvini, sin dalla sua militanza giovanile nei cosiddetti 'comunisti padani' con tanto di "spilletta di Che Guevara", passando per la sua ascesa ai vertici del Carroccio, scandita da cori e slogan contro i meridionali d'Italia, salvo poi sposare una donna pugliese.
Ma al di là delle 'giravolte salviniane', l'articolo della BBC evidenzia due chiavi che hanno determinato la crescita dei suoi consensi tra gli italiani, da nord a sud: la trasformazione della Lega da movimento secessionista a partito di ultradestra nazionalista e l'individuazione di due forme di 'male assoluto' per l'italiano medio: l'Unione Europea ed i migranti. Dunque lo Stato Italiano, ex nemico della Lega, oggi è diventato il soggetto da difendere da questi 'nemici'. James Reynolds lo definisce pertanto una sorta di camaleonte della politica, capace di cambiare in base in base alle tendenze del momento ed abile ad apparire alla gente con la sua eterna immagine di 'ragazzo della porta accanto'.
Un leader che fa politica in mezzo alla gente e non nelle 'stanze dei bottoni'.
L'accostamento all'epoca fascista
Tuttavia, pur riconoscendone innate doti politiche e di comunicazione, il ritratto della BBC non è certamente positivo nel momento in cui viene accostato in qualche modo al ventennio fascista. "Il suo linguaggio diretto - scrive Reynolds - ricorda alcuni italiani dell'epoca di Mussolini negli anni '20 e '30, quando gli insulti furono seguiti dalla persecuzione verso gruppi minoritari. In particolare, il suggerimento di Salvini secondo cui le comunità rom italiane dovevano essere sottoposte ad un censimento ricordava le leggi razziali del 1938 approvate da Mussolini”. Nella riflessione finale posta nell'articolo, Salvini viene destinato a recitare un ruolo importante negli equilibri interni all'Unione Europea.
Viene infatti sottolineata la sua vicinanza all'ultradestra francese di Marine Le Pen, ma anche i legami con Donald Trump e Vladimir Putin. La previsione è audace: quella che il futuro dell'Unione passi dalla forte competizione tra due modi differenti di intendere la politica, quelli di Matteo Salvini e del presidente francese, Emmanuel Macron.