Famiglia Cristiana si schiera senza se e senza ma contro la Politica sull'immigrazione del ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Il numero in edicola domani avrà una copertina dai toni davvero forti: una mano viene imposta sulla foto di Salvini, mentre la formula latina 'Vade retro', abitualmente utilizzata con riferimento a Satana, viene applicata proprio al titolare del Viminale.
Ancora più dura, in un certo senso, la precisazione, subito seguente, che non c'è nulla di ideologico o personale in questo attacco a Salvini: si tratta soltanto di seguire il Vangelo.
In apertura del giornale, poi, alcune riflessioni della presidenza della Cei, tra le quali un invito a non lasciare che siano la diffidenza e la paura a determinare i nostri comportamenti e le nostre scelte.
L'impegno della Chiesa e i toni esasperati di Salvini
L'inchiesta di Famiglia Cristiana vuole raccontare la ribellione e l'impegno di molte componenti della Chiesa italiana nei confronti di una cultura della paura e del disprezzo, della quale evidentemente Salvini viene considerato il simbolo e il principale portavoce.
Sempre in copertina, si annuncia una rassegna delle varie componenti di questa galassia ribelle di orientamento cattolico: la Cei, con le sue posizioni ufficiali, ma anche tanti altri singoli religiosi, tra cui diversi vescovi.
Salvini: 'Accostamento di pessimo gusto'
Non tarda ad arrivare la decisa reazione di Matteo Salvini, che definisce eccessivo e di pessimo gusto il paragone tra lui e Satana.
Il vicepremier e ministro dice di non voler far la morale a nessuno e di ritenersi anzi l'ultimo dei buoni cristiani, ma ricorda anche di ricevere spesso attestati di stima da molti buoni cattolici.
Secondo lui, il Vangelo prescrive certo l'accoglienza, ma nei limiti del possibile. Inoltre, aldilà dei contenuti stessi dell'inchiesta, Salvini ne giudica esagerata ed inappropriata soprattutto la forma, con quella copertina così ad effetto che, a suo parere, ci si potrebbe aspettare da giornali come l'Espresso, ma non certo da Famiglia Cristiana.
Questa copertina, in definitiva, rappresenta soltanto una presa di posizione più netta ed aperta ad un pubblico più vasto, ma non è altro che la prosecuzione di una linea che da mesi, se non addirittura da anni, vede una buona parte della Chiesa cattolica italiana in dura polemica col leader leghista, ora chiamato a ricoprire una carica istituzionale, quella di ministro dell'Interno, che ne fa il responsabile principale delle politiche di accoglienza o respingimento dei migranti.