Nicola Zingaretti risponde all'iniziativa di Carlo Calenda, che ha proposto a Renzi, Gentiloni e Minniti un incontro per discutere del futuro del Pd e del paese. Una cena a casa dell'ex ministro dello Sviluppo Economico, da pochi mesi tesserato di lusso del Partito Democratico. Nicola Zingaretti è ad oggi l'unico candidato ufficialmente dichiarato per le primarie del Pd e non abbraccia la stessa linea politica di Calenda e coinvitati.
Se Calenda ha in mente un fronte repubblicano in difesa della democrazia liberale, Zingaretti punta sull'apertura al sociale. E non a caso la sua cena è pensata diversamente da quella di Calenda: niente vertici né porte chiuse, ma una 'cena sociale' in trattoria con 'un operaio, una studentessa, un professore e un imprenditore'. Lo stesso la definisce: una cena con il paese reale.
Cena sociale in trattoria
La 'contro-cena' è stata annunciata via Facebook dal candidato alla segreteria del Partito Democratico, che ha raccolto lo spunto direttamente da Paolo Gentiloni. "Ieri Paolo Gentiloni ha detto cose sagge sul tema del nostro modo di discutere", ha scritto Zingaretti - Gentiloni ha precisato che, pur accogliendo positivamente l'invito di Calenda, è necessario che il Pd si attivi per il Congresso - che ha chiarito la sua intenzione confrontarsi con tutti gli 'strati' della società per un maggiore protagonismo nel futuro politico del Paese.
L'elenco dei partecipanti dà in effetti un'impressione di pluralismo: non saranno quattro gli invitati e nessuno di questi è un ex componente dell'ultima squadra di governo a guida Pd. Gli invitati della cena di Zingaretti, stando a quanto annunciato dal diretto interessato, saranno lavoratori della pubblica amministrazione, imprenditori, operai, studenti e professori.
Calenda risponde su Twitter
La risposta di Calenda su Twitter è come sempre puntuale. Appresa la notizia della 'contro-cena', Calenda ha precisato che la sua proposta non voleva essere una cena 'contro' nessuno.
Dunque, non ci crede, l'ex ministro, all'ipotesi 'contro-cena' presentatagli dall'Huffignton Post. Chi non prenderà parte a nessuna delle due cene sarà forse Renzi, che in queste ore potrebbe aver declinato l'invito di Calenda, ma soprattutto i veri vertici del Pd: il segretario Maurizio Martina, concentrato sulle prossime tappe del cammino del partito, e il presidente Matteo Orfini, che anziché organizzare cene vuole la rottamazione totale.