Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, ha affermato con una totale schiettezza che l'Italia non si può permettere di accogliere tutti i migranti. L'affermazione è stata registrata nel corso del 51mo incontro nazionale di Studi dell'Acli. Conto ha riferito che accogliere tutti i migranti indiscriminatamente non risolverebbe la problematica dell'immigrazione poiché l'Italia, secondo il premier, non può assicurare a tutti le dovute cure e i relativi soccorsi, oltre ad un corretto inserimento sociale.
Secondo il presidente del Consiglio chi arriva nel nostro Paese deve poter aver modo di integrarsi con la prospettiva di porsi nel breve periodo sullo stesso piano dei cittadini italiani. 'La logica emergenziale fa male, fa male a tutti', ha concluso il suo intervento il premier Conte.
Giuseppe Conte e il tema della disabilità
La questione dei migranti ha poi fatto spazio al tema della disabilità. Durante la manifestazione al castello di Miramare a Trieste il presidente del Consiglio ha tenuto a precisare che l'impegno da lui preso doveva essere rispettato poiché il suo intento e quello del Governo da poco nato è quello di varare un codice che vada a definire i diritti dei soggetti disabili anche attraverso l'organizzazione di una serie di manifestazioni come quella di Trieste.
Giuseppe Conte ha poi letto l'art.26 sui diritti fondamentali dell'Unione europea, sottolineando la personale speranza che le promesse e gli annunci fatti nel passato (da esponenti di diversi partiti) presto si trasformino in fatti concreti, ovviamente a beneficio di coloro che vivono una situazione di disabilità. L'iniziativa della manifestazione di intenti per garantire l'accessibilità internazionale ha avuto il benestare di Vincenzo Toccano, sottosegretario alle Disabilità, considerato da Giuseppe Conte "un uomo infaticabile". Parte attiva nell'iniziativa l'ha avuta anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia.
Conte: 'No polemiche fine a se stesse'
il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inoltre detto la propria sui finanziamenti alle periferie inseriti nel decreto Milleproroghe.
'Cercheremo di valutare in che stato erano i progetti attraverso un monitoraggio preciso ed attento', ha riferito il premier che ha poi continuato dicendo: 'Vogliamo lavorare veramente per le periferie, dunque non facciamo polemiche inutili e fine a se stesse'.