Masaniello è tornato a Napoli. Luigi De Magistris, sindaco della città al suo secondo mandato in versione 'sovranista', ha annunciato a breve l'approvazione di tre delibere 'rivoluzionarie' per affrancare Napoli da un governo 'usurpatore' e trasformarla in Città Autonoma.

Le misure di prossima attuazione sono: un programma politico, il conio di una propria moneta e la cancellazione del debito.

Luigi de Magistris, sfida a Salvini e a un 'governo ingiusto'

In un lungo post pubblicato sulla sua pagina ufficiale, il sindaco di Napoli annuncia l'approvazione di tre delibere epocali per andare verso la completa autonomia di Napoli "capitale nel mondo, oltre che del Mezzogiorno d'talia".

Nel suo scritto, l'ex pm fa prima un lungo excursus storico in cui traccia i tanti meriti di una città sempre sfruttata: dopo l'unità d'Italia quando le casse del Banco di Napoli servirono a ripianare il debito dei savoiardi. Poi durante la seconda guerra mondiale quando Napoli fu la prima città d'Europa a liberarsi dall'occupazione nazifascista.

Quindi la forza lavoro offerta dal dopoguerra in poi, alle industrie del Nord,a cominciare dalla Fiat. Segue una storia di discriminazione nelle scelte politiche ed economiche dei governi che si sono succeduti, fino all'ultimo "ad evidente trazione antimeridionale" e sbilanciato sull'asse lombardo-veneto.

Da qui la "sfida storica, mai pensata e attuata sinora" che De Magistris lancia all'intero governo e al ministro dell'Interno Salvini sul tema dell'autonomia. Come un novello Masaniello, il capopolo della rivolta popolare contro l'iniqua pressione fiscale imposta dai viceré spagnoli nel Seicento, il suo programma vuole liberare Napoli da "politiche discriminatorie all'insegna della disuguaglianza" per realizzare, nel rispetto della Costituzione, l'autonomia del Sud "in un Paese in cui cessino finalmente le discriminazioni".

A Salvini, che come il sindaco di Napoli predilige la forma di comunicazione social, de Magistris si è già opposto con la campagna #ApriteiPorti a favore dello sbarco dei migranti, lancia la nuova provocazione in quanto ex "separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani". Ma la sfida è anche alla componente Cinque Stelle del governo, per "elemosine al Sud", in forma di "un pseudo reddito di cittadinanza".

Napoli città autonoma, tre delibere 'rivoluzionarie'

Tre le delibere che secondo l'annuncio del sindaco saranno approvate nelle prossime settimane. La prima, sarà un manifesto politico concreto per l'autonomia della città. La seconda, è volta alla cancellazione del "debito ingiusto" contratto dallo Stato, specie nelle gestioni commissariali post terremoto e di emergenza rifiuti.

Per de Magistris non può essere pagato dai napoletani e sarà cancellato dal bilancio della città che andrebbe risarcità. Perché il peso di quel passivo, impedisce alla città di dotarsi di servizi a cominciare dagli autobus.

La terza delibera, infine, prevede il conio di una moneta propria accanto all'euro, per una città "di fatto capitale, per cultura, turismo, creatività, umanità". il sindaco propone infine l'avvio di forme di azionariato popolare per i beni comuni e pubblici.

Polemiche e ironie social: il 'luigino d'oro'

L'ex consigliera comunale, oggi senatrice Pd, Valeria Valente, definisce il sindaco una barzelletta di se stesso che mette in ridicolo Napoli. Tra i commenti degli utenti sulla pagina del sindaco, c'è chi lo accusa di gestione fallimentare della città, chi parla di propaganda elettorale iniziata con largo anticipo in vista del governo della Regione.

Altri napoletani ironicamente indicano come prossima moneta il "giggino d'oro" e si chiedono se i numerosi parcheggiatori abusivi della città accetterranno la nuova valuta.