Alzare il deficit per trovare le risorse in grado di finanziare ciò che è nel programma di governo Lega - Movimento Cinque Stelle. La manovra finanziaria approvata dal Governo Conte consiste in una scelta che esporrà l'Italia ad un maggiore debito pubblico in funzione di una possibile ed auspicabile ripresa dell'economia. Un rischio calcolato secondo Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ma che potrebbe essere considerato eccessivo dall'Unione Europea la quale potrebbe non approvare la politica economica e la strada che l'Italia sta per intraprendere.
A giudicare, però, da quella che è la reazione del Ministro dell'Interno, questo non dovrebbe essere un problema per l'esecutivo italiano.
Di Maio non vuole andare a scontro con Ue
Salvini in campagna elettorale lo aveva detto: l'Italia in Europa avrebbe fatto la voce più grossa, sia in tema di immigrazione che di politiche economiche. In attesa di capire quali risultati saranno raggiunti nel lungo termine, presto potrebbe arrivare il momento in cui bisognerà confrontarsi con la mancata approvazione di Bruxelles nei confronti della nuova politica economica del Bel Paese. Presto arriverà il momento in cui bisognerà interloquire in maniera diretta con la direzione europea e potrebbero emergere criticità che rischiano di stimolare l'Italia a tornare, almeno in parte, sui suoi passi.
Rispetto a quest'eventualità si registrano due posizioni espresse in maniera diversa in seno al Governo. Quella più pacata è del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che ha anticipato che presto sarà avviata la discussione con le istituzioni europee, palesando l'intenzione "di non andare allo scontro".
Salvini è molto più diretto: "Andremo avanti'
Queste parole, però, non corrispondono molto a quelle dell'altro vicepremier Matteo Salvini. In caso di mancata approvazione il leader del Carroccio sembrerebbe protendere per una linea dura. La scelta di innalzare al 2,4% del pil il limite per il debito pubblico viene infatti ritenuta dal Ministro dell'Interno "un passo avanti verso la civiltà e i mercati se ne faranno una ragione".
Una convinzione radicata che spinge a non guardare in faccia nessuno: "Se Bruxelles boccia la manovra noi tiriamo avanti". Parole che, ove fossero seguite dai fatti, potrebbero aprire scenari nuovi e ignoti in seno all'Unione Europea, come annunciato dal ministro Savona, il quale ha dichiarato di aspettarsi un 2019 caldissimo per tutta l'Europa.