La giornalista e volto noto della Rai, Tiziana Ferrario, si è scagliata contro Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio pubblicano due post al vetriolo su Facebook.
Dopo l’assoluzione di Virginia Raggi, i due pentastellati hanno criticato fortemente la stampa. Per Di Maio e Di Battista, i giornalisti delle principali testate avrebbero gettato fango sul sindaco di Roma. In merito alla vicenda è intervenuta anche Tiziana Ferrario. La giornalista ha dato luogo ad un duro sfogo sui social. Nel primo post via Facebook, ha puntato il dito contro Alessandro Di Battista: “Lascia perdere i giornalisti.
Ti sei fatto pagare da il Fatto Quotidiano per i tuoi ridicoli reportage sugli indios in Guatemala e per fare le tue lunghe vacanze in America Latina, come se fossi un giovane studente. Cresci e impara un vero lavoro.”
In seguito il volto noto del tg1, ha espresso parole al veleno sul Ministro del Lavoro. Con un velo di preoccupazione, la Ferrario ha scritto: “Attaccare i giornalisti non è mai un buon segnale per lo stato della democrazia di un paese.” Secondo la giornalista Rai, quando alcuni membri appartenenti alla maggioranza di Governo arrivano a criticare l’operato della stampa è perché si vuole censurare la libertà di parola. Infine ha terminato il suo sfogo con l’affondo a Di Maio, chiedendo l’espulsione d’ufficio dall’albo professionale.
Dopo gli attacchi alla stampa, i partiti insorgono contro il Movimento 5 stelle
Il giorno dopo le polemiche del M5S legate alla categoria dei giornalisti, tutti i partiti da destra a sinistra si sono espressi in merito alla vicenda.
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha invitato i pentastellati a fare un passo indietro: “Sono contento per l'assoluzione di Virginia Raggi, ma vergognatevi per le parole espresse nei confronti della stampa”.
Silvio Berlusconi invece dal Congresso Nazionale dei giovani di Forza Italia, si è detto preoccupato per la democrazia. Matteo Salvini dopo aver innescato una piccola polemica con il leader azzurro, dalla Fiera di Rho ha cercato di sedare gli animi: “Contro il nostro governo scrivono cose peggiori. Apprezzo chi fa il suo mestiere, senza pregiudizi”.
Il sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano invece ha rincarato la dose ed ha replicato: “Occorre abolire il finanziamento pubblico all’editoria”. Quest’ultima frase, riporta al recente scontro tra i due partiti che hanno la maggioranza di Governo.