Il Congresso mondiale delle famiglie, giunto alla sua seconda giornata, continua a far parlare di sé. E, in una Verona blindata, arriva anche il Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Accolto da applausi e da qualche fischio dei contestatori il leader leghista ha replicato alla "frecciatina" che Luigi Di Maio gli aveva lanciato qualche giorno fa: "Se parlare di famiglia è da sfigati, io sono orgoglioso di esserlo"
Non vogliamo togliere diritti
Intorno alle 16 di oggi il Vicepremier Salvini è arrivato al Palazzo della Gran Guardia di Verona, per intervenire al Congresso mondiale delle famiglie.
Agli applausi dei sostenitori hanno fatto da contraltare qualche coro di protesta che, come al solito, non hanno turbato il Ministro. Il leader del Carroccio, sul palco, ha chiarito di voler sostenere con il sorriso un giorno di festa ed il diritto ad essere padre, ad essere madre ed a essere nonni.
Salvini ha voluto puntualizzare che la Lega non vuole togliere diritti: "Non si tocca nulla a nessuno - ha dichiarato L'aborto ed il divorzio non sono in discussione. E ognuno fa l'amore con chi gli pare". Poi, riprendendo il pensiero di Papa Francesco sulla manifestazione (bene la sostanza del Congresso, ma metodo sbagliato) ha sottolineato che è solito badare alla sostanza e non alla forma.
Dopo un incipit piuttosto conciliante, però, il titolare del Viminale ha affondato il colpo spiegando che finché avrà vita combatterà la pratica "barbara e disumana" dell’utero in affitto che trasforma la donna in un bancomat e in un forno a microonde".
Orgoglioso di essere sfigato
Il ministro dell'Interno ha attaccato anche le diverse associazioni in corteo (a suo dire, si tratta di "presunte femministe" pagate apposta per manifestare), ricordando che mentre parlano di "diritti delle donne" non si accorgono che il primo vero pericolo reale è l’estremismo islamico perpetrato proprio da coloro che vogliono venire in Italia. Matteo Salvini, durante la kermesse, si è tolto anche un sassolino dalla scarpa e ha ricordato a "qualche distratto amico di governo" che in quel di Verona non si guarda al passato, ma si prepara il futuro.
"Se parlare di bimbi, mamme e papà è da sfigati - ha concluso - io sono orgoglioso di essere uno sfigato".
Il riferimento, neppure troppo velato, è alla definizione dei partecipanti al Congresso data da Luigi Di Maio, capo del M5S. Il leader grillino, oggi, era a Cinecittà per la manifestazione “Oggi protagonisti”, voluta dall’Agenzia nazionale per i giovani. "A Verona - ha sottolineato - ci sono dei fanatici e c'è uno stile medievale". Poi, ricordando che nulla di quello di cui si sta discutendo al Congresso delle Famiglie è previsto dal Contratto di Governo ha concluso "Noi, guardiamo al futuro".