In occasione della puntata di questo martedì 30 aprile di "Cartabianca" su Rai3 è intervenuto come ospite di Bianca Berlinguer l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema, il quale tornava a parlare in televisione dopo diversi mesi di assenza.
L'ex esponente del PD, ora in Articolo Uno e presidente della fondazione ItalianiEuropei, si è soffermato su diversi aspetti di attualità Politica italiana e non solo.
I consigli di D'Alema alla sinistra
D'Alema ha iniziato affermando: "In Spagna i socialisti hanno avuto un risultato positivo perché hanno saputo guardare a sinistra. L'origine di tale vittoria risiede nel momento in cui Sanchez rifiutò di fare il Governo coi conservatori e scelse di allearsi con Podemos, proponendosi come alternativa alla destra. La sinistra ha cominciato a vincere quando ha ritrovato sé stessa. (...) La paura della destra da sola non basta per vincere, la sinistra deve saper tornare a rappresentare i ceti popolari, cioè di battersi per la giustizia sociale e non invece una parte del vecchio establishment che comanda.
Sanchez ha saputo essere una chiara alternativa alla classe dirigente conservatrice. Eppure molti anni fa nel suo partito volevano allearsi coi popolari, lui invece ha avuto coraggio: la coerenza è stata premiata (...) L'esperienza spagnola sia utile a quella italiana: si deve recuperare l'idea di unità della sinistra e l'idea di una sinistra che torna a rappresentare un progetto di cambiamento, anche in Europa. Noi siamo molto europeisti e per questo sappiamo che fa riformata, per proteggere i diritti sociali. Se la sinistra fa questo torna credibile".
Poi D'Alema ha proseguito dicendo: "Io sono per natura ottimista, vedo il PD con molta fatica e sofferenza e con un congresso tardivo. La scelta di una lista unitaria vuole ricostituire a sinistra un momento di convergenza e impegno comune, spero che questi sforzi vengano apprezzati dagli elettori.
(...) In Europa la sinistra ha perso il consenso dei ceti popolari e del mondo del lavoro che non si sono sentiti difesi di fronte alla globalizzazione. Lì la sinistra deve ritrovare la sua forza. Il vecchio schema secondo cui si vince al centro è stato vero per anni, ma ora non è più vero: la società si radicalizza e solo partiti che hanno identità forti sono in grado di avere la fiducia degli elettori. (...) Ciò è vero anche a destra. Cresce il consenso a Salvini, e mi preoccupa, e anche lui non è certo un moderato che cerca consensi al centro, anzi. Lui ha una forza. E dall'altra parte serve qualcuno che con la stessa forza difenda i nostri valori di uguaglianze e diritti. Questo è il terreno della sfida, che oggi si gioca solo fra identità forti".
Massimo D'Alema: 'M5S è ambiguo, dobbiamo far emergere gli elementi di sinistra che contiene'
L'ex segretario del PDS ha poi aggiunto: "L'ondata anti-establishment in Spagna si è caratterizzata a destra con Vox, al centro con Ciudadanos e a sinistra con Podemos. In Italia invece il M5S è una forza ambigua, chi dice di non essere né di destra né di sinistra sta in realtà dicendo di avere dentro spinte in entrambe le direzioni. In realtà sinistra e destra esistono, chi le nega nega la realtà. Quindi il M5S è ambiguo e complesso, il compito di una forza di sinistra sarebbe quello di far emergere gli elementi di sinistra che sono presenti in questo miscuglio che sono i 5 stelle. Quando loro parlano di combattere i privilegi e di difendere i privilegi, non a caso hanno trovato il consenso in pezzi del nostro popolo: da lì si deve partire.
(...) La sinistra non può stare sulla riva del fiume aspettando i risultati del fallimento dell'attuale Governo, ma invece fare un coraggioso cambiamento di rotta rispetto alle politiche di questi anni (...) Il M5S è in evidente difficoltà, la leadership effettiva del Governo è ormai in mano alla destra e loro non sanno come uscirne. Ma le campagne elettorali sono il momento peggiore per parlare di prospettive, ma quello della propaganda. Spero che a queste europee la sinistra si riprenda, poi vedremo".
'In Europa non ci sarà maggioranza sovranista, noi italiani saremo in mano a scalmanati marginali'
Infine D'Alema ha detto: "Dopo il 26 maggio non credo che l'Europa sarà a maggioranza sovranista, è impensabile.
Perché in Germania e Francia non saranno maggioritari. Il primo partito sarà il PPE, il secondo il PSE seppur in calo, poi ci saranno i Verdi e i Liberali, semmai temo che i principali gruppi politici faranno capo ad altri paesi come Francia, Germania e Spagna, noi italiani invece saremo nelle mani di scalmanati che saranno marginali".
Per poi concludere parlando del proprio impegno politico: "Io ora sono solo un supporter, c'è tanta gente che per anni e anni mi ha aiutato senza volere niente in cambio, ora ho il dover di restituire qualcosa: lo sto facendo".