Martedì 8 ottobre si è letteralmente sfiorata la rissa alla Camera quando la Presidente di turno, Maria Elena Spadoni del M5S, ha annunciato il passaggio del deputato ex pentastellato, Davide Galantino, dal Gruppo Misto a quello di Fratelli d’Italia. A quel punto, alcuni onorevoli del Movimento si sono avvicinati minacciosamente al ‘traditore’ urlandogli contro epiteti come “venduto”, come nel caso di Leonardo Donno che ha rivendicato con orgoglio l’offesa rivolta al collega.
Nel caos che si è venuto a creare in quei concitati momenti, il leghista Giuseppe Basini sarebbe stato colpito, cadendo a terra e sbattendo la testa. Insomma, scene più da stadio che da Parlamento che oggi lo stesso Galantino decide di commentare rilasciando un’intervista a Repubblica. L’ex M5S ha il dente avvelenato e lo dimostra sparando a zero contro il suo ex capo politico Luigi Di Maio, descritto come una nullità e persino vanitoso.
L’intervista di Davide Galantino a Repubblica: ‘Protetto dal plotone di Fd’I’
40 anni, pugliese di Bisceglie ed ex parà della Folgore. Così il quotidiano Repubblica presenta Davide Galantino, il deputato appena passato dal M5S a Fd’I di Giorgia Meloni.
Galantino respinge al mittente le accuse di essere un “venduto”, visto che spiega come sia stato lui stesso a “corteggiare” i meloniani chiedendo di “andare con loro”. Galantino rivela di essersi “sentito protetto dal plotone di Fd’I” che si sarebbe stretto intorno a lui durante la mezza rissa scoppiata a Montecitorio. L’ex pentastellato rinnega senza problemi il suo passato perché, appena entrato in Parlamento, dice di essersi accorto che “le battaglie che facevamo sul territorio, Tap, Ilva, in aula perdevano di valore”. Mentre l’opposizione del Movimento alla costruzione degli aerei F-35 viene liquidata come uno “slogan”.
L’ex M5S se la prende con Di Maio: ‘Fila di leccapiedi per omaggiarlo’
Ma la furia anti M5S di Davide Galantino non si placa certo qui. L’ex grillino punta il dito direttamente contro il suo già capo politico Luigi Di Maio. La prima critica è al fatto che il Movimento venga sempre da lui definito né di destra né di sinistra. Solo un modo per “prendere i voti di tutti e stare con chiunque”, accusa Galantino. In poche parole, Di Maio “non è niente politicamente”, anche se sembra convinto che “esiste solo lui”. Il Ministro degli Esteri, poi, contrariamente a quanto crede lui stesso, avrebbe “pochissimi estimatori nel gruppo parlamentare”. L’ex parà tornato all’ovile di Fd’I rivela di essersi accorto di chi sia veramente Di Maio durante le “feste” organizzate dal Movimento. “Se la tirava moltissimo - questo il suo giudizio inappellabile - c’era sempre una fila di leccapiedi che si formava per omaggiarlo, lui se ne stava in un angolo e aspettava la processione”.